sabato - 27 Luglio - 2024

Psicologia: credere in Dio fa bene alla salute

Si allunga la vita, si vive più felici e si è sereni

Sono molti i credenti in tutto il mondo e tutti quanti affermano che credendo in Dio si sentono più protetti, sicuri, amati, vivono più felici e alcuni confermano di sentirsi anche bene in salute.

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I più scettici diranno che nulla di ciò è vero però, dopo studi scientifici effettuati, è emerso che chi non ha un credo, ha meno possibilità di essere felice, migliore è la vita di chi crede in Dio.

Un gruppo di ricercatori della Paris School of Economics, afferma, dopo numerose interviste che chi crede nella religione, in Dio, è in grado di affrontare shock e traumi, problematiche e malattie, separazioni o perdite in modo molto più leggero, con maggiore forza e tenacia.

La ricerca, presentata da Andrew Clarck che ha guidato il suo team, ha confermato che intervistando un gruppo di persone credenti, dopo aver subito un evento drammatico della vita, sono riusciti grazie alla religione, a superare con maggiore positività la fase depressiva.

Le persone credenti-afferma Andrew Clark-risentono meno delle insidie psicologiche dovute alla mancanza di una persona cara o per aver perso l’occupazione, rispetto a chi non crede in Dio. E sono anche maggiormente soddisfatti della propria vita.

Il credo cattolico di solito non vede di buon grado i divorzi ma a livello psicologico, i credenti in Dio, sono quelli che risentono meno di una separazione. Gli intervistati divorziati da poco tempo, sembravano meno afflitti di coloro che non erano credenti ma ugualmente separati.

E’ come se ciascun credente ricevesse da un Dio etereo e non terreno, una forza maggiore, una virtù e una potenza sufficiente a fronteggiare i problemi.

I ricercatori però fanno una considerazione alquanto affascinante sull’argomento dichiarando che, quasi sicuramente, a regalare il sorriso e la forza ai credenti è anche la propria famiglia solida e uno stile di vita esclusivo ed unico.

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