sabato - 27 Aprile - 2024

Modena, espulsi dall’asilo i figli di coloro che rifiutano l’uso della mascherina: prima volta in Italia

E’ la prima volta che accade in Italia: dall’asilo sono stati espulsi  i figli di coloro che negano l’uso della mascherina, ovvero i “no mask”.

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Due bambini sono stati sospesi a Modena dall’asilo nido perchè  uno dei genitori è stato fotografato, insieme al figlio piccolo, a una manifestazione negazionista in un parco cittadino. E il padre dei bambini sarebbe uno dei ‘no mask’ che ha recapitato il pacco con i pannolini sporchi al governatore Bonaccini a Pasquetta.

Espulsi dall’asilo i figli di coloro che rifiutano l’uso della mascherina

Sono stati sospesi dall’asilo, due bambini, figli di un uomo che pochi giorni fa ha fatto recapitare al presidente della regione Emilia Romagna, Stefano Bonacci, una confezione di pannolini sporchi per rafforzare una protesta, già avviata in un parco, dove l’uomo e molti altri si proclamano “no mask”. Un provvedimento che al momento è unico in Italia. Secondo quanto riporta il Resto del Carlino, l’uomo avrebbe “violato il Patto di Corresponsabilità reciproco, rivisto e aggiornato per l’emergenza da Covid-19, indispensabile per non mettere a rischio la salute dell’intera comunità scolastica”.

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Si tratta del documento che i genitori hanno firmato a settembre 2020 per mandare i bambini a scuola e che prevede una serie di comportamenti da rispettare. Qualche giorno fa aveva partecipato ad una manifestazione negazionista, dove si era recato in compagnia della moglie e di un figlio. A fronte delle preoccupazioni dei genitori degli altri bambini frequentanti la stessa struttura, la polizia locale ha avviato il provvedimento nei confronti dei due bambini.

Il Patto che ciascun genitore ha firmato in tutte le scuole italiane, non è altro che una presa di coscienza dei comportamenti da adottare in una comunità scolastica durante lapandemia. Nel documento si specifica infatti che il genitore, “consapevole che in età pediatrica l’infezione è spesso asintomatica, e che pertanto, dovrà essere garantita una forte alleanza tra le parti coinvolte e una comunicazione efficace e tempestiva in caso di sintomatologia sospetta”, dichiara tra l’altro “di impegnarsi ad adottare, anche nei tempi e nei luoghi della giornata che il proprio figlio non trascorre a scuola, comportamenti di massima precauzione circa il rischio di contagio”.

Scrive il Comune di Modena in una nota:

Il rispetto del Patto di Corresponsabilità reciproco, rivisto e aggiornato per l’emergenza da Covid-19, è indispensabile per non mettere a rischio la salute dell’intera comunità scolastica. La mancata sottoscrizione del Patto implica l’impossibilità di iscriversi al servizio educativo o scolastico e, allo stesso modo, una grave violazione implica l’allontanamento dal servizio.

È quanto accaduto in un nido e in una scuola d’infanzia di Modena dove il mancato rispetto del Patto di responsabilità da parte del genitore, per altro accertato dalla Polizia locale e segnalato con preoccupazione all’amministrazione comunale dalle famiglie di altri bambini frequentanti gli stessi servizi educativi, oltre che dai gestori delle strutture che hanno recepito il Patto di corresponsabilità nel Regolamento del servizio, ha determinato il procedimento di dimissione dei due figli.

Il Patto impegna, infatti, gestori e famiglie a adottare anche una serie di indicazioni, concordate e sottoscritte da entrambe le parti a inizio anno scolastico, per garantire l’osservanza delle misure straordinarie finalizzate a prevenire il contagio e salvaguardare la salute di tutti. È pertanto innanzitutto una garanzia per la salute dei singoli bambini, di tutta la comunità scolastica e più in generale della collettività.

Non rispettare le regole anti-Covid, quale il mancato uso della mascherina in una situazione dove è richiesta (come documentato nel caso specifico da un verbale di Polizia locale oltre che da documentazione fotografica diffusa a mezzo stampa), è una violazione delle norme nazionali che disciplinano le misure emergenziali e precauzionali per il contrasto alla pandemia, e una chiara violazione del Patto di Corresponsabilità. Nel documento, il genitore, “consapevole che in età pediatrica l’infezione è spesso asintomatica o paucisintomatica, e che pertanto, dovrà essere garantita una forte alleanza tra le parti coinvolte e una comunicazione efficace e tempestiva in caso di sintomatologia sospetta”, dichiara tra l’altro “di impegnarsi ad adottare, anche nei tempi e nei luoghi della giornata che il proprio figlio non trascorre a scuola, comportamenti di massima precauzione circa il rischio di contagio”.

Il Patto di corresponsabilità reciproca è inoltre parte integrante del Protocollo Salute e Sicurezza nidi d’infanzia e micronidi (0-3 anni), scuole dell’infanzia (3-6 anni) e Servizi Integrativi, allegato al Documento di Valutazione dei Rischi, che il gestore è tenuto a far rispettare”.

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