giovedì - 28 Marzo - 2024

Ti svegli con la sensazione di avere le “ossa rotte”? Non è colpa della posizione in cui dormi, Ecco di cosa si tratta

Ti svegli spesso con la strana sensazione di avere le “ossa rotte” nonostante hai dormito a sufficienza e su un letto comodo? Ciò non deriva da una cattiva postura mentre si dorme e nè dal cuscino. Le cause sono altre. Scopriamole.

Ti sei appena svegliato e ti sei sentito “con le ossa rotte”?

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,Non preoccuparti, non sei l’nico. Moltissime persone sperimentano questa cattiva sensazione magari dopo aver dormito mezz’ora o un’ora in più, anche dopo il risveglio notturno.

No si tratta di cattiva posizione a letto o del cuscino scomodo, nè tanto meno di sintomi influenzali che ti fanno sentire “spezzato”. Secondo Marcello Chiapponi, fisioterapista e personal trainer, fondatore del sito “L’Altra Riabilitazione”, c’è una spiegazione a questo fenomeno.

Il problema è a monte, ma molti non riescono a capacitarsene – ha spiegato ad HuffPost -. Se non avessimo rigidità o muscolatura contratta dormiremmo come degli angioletti anche nelle posizioni più strane”.

Il sito PopularScience ha recentemente pubblicato un articolo dal titolo “Dovresti abituarti a dormire sulla schiena“, ricordando che la posizione supina è la migliore: dormire a pancia in su avrebbe, secondo gli autori, ha l’effetto di allineare la colonna vertebrale, rallentando anche il battito cardiaco, che rimarrà, stando in questa posizione, costante. Chiapponi, però, è restio a conferire il merito di un sonno ristoratore alla posizione assunta: “Non esiste una posizione ideale e giusta per tutti – ha affermato -. Quella che fa al caso nostro è, nella maggior parte dei casi, proprio quella che ci viene più spontanea”.

Dormire supini

Anche se ogni corpo dovrebbe essere valutato come caso a sé stante, dormire sulla schiena ha sicuramente dei lati positivi. Quando dormiamo in questa posizione ci troviamo infatti in assenza di rotazioni vertebrali: ciò significa che la colonna vertebrale non è sollecitata in rotazione. Questa posizione è quindi ideale per chi ha sviluppato delle rigidità alle vertebre perché quando assumiamo un’altra posizione, ovvero siamo a pancia in giù o in rotazione, le stesse rigidità vengono stimolate e vanno ad infiammarsi“.

 Vantaggi si o no?

Dormire a pancia in su non può essere consigliato a prescindere a chiunque. Questo perché la posizione, se da una parte è consigliata per chi ha sviluppato rigidità alle vertebre, dall’altra mette in tensione alcuni muscoli che solitamente sono parecchio contratti, vale a dire la muscolatura della schiena e quella del collo. Queste muscolature risentono dello stress e delle tensioni emotive ed è per questo motivo che molte persone soffrono di dolori in queste zone del corpo”.

 

Perché molti ritengono che dormire supini sia scomodo?

“Le tensioni emotive, in moltissime persone, vanno ad ‘annidarsi’ nella parte superiore del corpo, vale a dire nel collo e nelle spalle. Per loro, dormire sulla schiena è scomodo perché riaccende e infiamma queste rigidità. Soprattutto se lo stato di tensione è forte, è difficile rimanere in quella posizione. È lo stesso corpo che ce lo comunica e che sceglie la posizione più confortevole”.

La posiziona giusta per dormire quindi è…

Solitamente è quella che ci viene più spontanea! Il corpo non ci mantiene in una posizione che giudica fastidiosa e poco confortevole. Quando non gradisce, ci spinge a metterci in un altro modo per farci sentire più rilassati, per farci avvertire meno le tensioni e accompagnarci al sonno. Ma è una cosa soggettiva. Ecco perché una posizione che per me sarebbe ‘stranissima’, per un’altra persona potrebbe essere la più comoda del mondo: ognuno ha la propria“.

Quando ci svegliamo “con le ossa rotte”, dunque, di chi è la colpa?

Non è né della posizione, né del materasso, né del cuscino: la colpa è della schiena, il problema è a monte. Evidentemente abbiamo qualche rigidità che ci infastidisce: rimanendo fermi per ore e ore durante la notte queste si infiammano e al mattino dopo ci sentiamo un po’ doloranti. Molte persone lo notano nel fine settimana: quando dormono un’ora o due in più, si svegliano con qualche doloretto di troppo. Se, però, non avessimo alcuna tensione muscolare o rigidità potremmo dormire in qualunque modo e in qualunque posizione e non avvertiremmo alcun fastidio. I neonati, ad esempio, possono dormire nelle posizioni più strane per ore e ore perché hanno un’elevata elasticità. Crescendo, invece, questa elasticità si perde e lascia spazio a rigidità: sono loro, le muscolature contratte, il vero problema”.

Il cuscino cervicale può essere un valido aiuto?

Molte persone hanno in casa decine di cuscini: ne hanno provati tantissimi senza riuscire a trovare quello giusto per loro. Neanche quelli progettati apposta per non far soffrire la cervicale sembrano giovare. Questo perché nel momento in cui abbiamo un irrigidimento cervicale e cerchiamo di forzare il collo in una determinata posizione, magari con un cuscino, le tensioni si accentuano. E non ne traiamo alcun beneficio“.

Quale postura è benefica per un buon sono?

Dovremmo cercare di mantenere elastiche nostre strutture. È più facile dare la colpa alla posizione, al materasso o al cuscino invece di rendersi conto che spesso è proprio quello che facciamo (e che non facciamo) a causarci problemi. Dobbiamo stimolare collo, schiena, spalle al movimento: movimenti specifici, però. Non serve andare a fare pilates quando abbiamo mal di collo perché quel tipo di attività, seppure benefica sotto diversi punti di vista, non è mirata. E poi dobbiamo cercare di muoverci prima, per tempo: in fase infiammatoria nulla sembra funzionare. Né la posizione ‘ideale’ per il sonno né un costoso cuscino cervicale”.

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