venerdì - 26 Aprile - 2024

Acqua pubblica per tutti: pronta la legge per eliminare le società private

Arriva la proposta dal Movimento 5 Stelle per restituire la gestione dell’acqua allo Stato e permettere a tutti di avere acqua pubblica senza pagarla alle società private.

La notizia arriva dall’agenzia di stampa AdnKronos secondo cui, il Movimento 5 Stelle, vorrebbe attuare una nuova riforma, già resa nota nel referendum del 2017, quando avevano detto no alla privatizzazione dell’acqua.
La volontà era emersa dalla consultazione Popolare ma non è mai stata rispettata e la concessione del servizio idrico è rimasto privato ovunque.

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Ora è pronto un nuovo disegno di legge che intende ripristinare l’acqua pubblica, restituendola nuovamente dello Stato. Gli italiani avevano proposto già nel giugno 2011 che questa legge fosse approvata ma, non c’è stato ulteriore riscontro.

 

Federica Daga e Ilaria Fontana del Movimento 5 Stelle, rispettivamente prima firmataria della legge sull’acqua pubblica e capogruppo in Commissione Ambiente, dicono che il referendum di 8 anni fa aveva avuto tantissimi, oltre 27 milioni di approvazioni. La proposta di legge pertanto, è pronta per l’esame delle camere e manca soltanto il “si” delle altre forze politiche per scegliere se rimettere la risorsa più preziosa nelle mani di cittadini o se lasciarla in balia di società private che speculano sui servizi.

Ora la proposta di legge passa al parlamento dove dovrà ottenere il voto. Si spera nel sostegno dei sostenitori del ddl, che tengano assicurato agli italiani che ogni centesimo pagato per i servizi idrici venga, invece, investito in manutenzione e rifacimento della rete idrica. Metterebbe fine all’emergenza idrica che affligge parte del nostro paese specialmente in estate.
La crisi idrica in Italia- dicono le 2 deputate- è una triste realtà che mostra chiaramente l’insostenibilità del modello di gestione attuale che ha lasciato alla deriva per decenni le nostre reti idriche con scarsa manutenzione e gestioni fallimentari. Non c’è più tempo da perdere. Bisogna rispondere immediatamente alla crisi idrica in atto con l’approvazione di un indispensabile riforma di sistema.

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