venerdì - 19 Aprile - 2024

Pensione in anticipo per le mamme che hanno iniziato a lavorare dopo il ’96. Ecco le novità

Sei una donna che ha iniziato a lavorare dopo il 1996 e sei madre? Se si, c’è una grossa novità che potrebbe interessarti.

- Advertisement -

Le donne con i figli e che hanno iniziato a lavorare dopo il primo gennaio 1996 possono beneficiare del bonus contributivo che consente di andare in pensione in anticipo.

In questi ultimi mesi infatti, il Governo ha ripristinato l’idea di valorizzare e sostenere le donne che oltre a lavorare, hanno avuto cura dei figli.

Talvolta, per accudire i propri figli, la donna è costretta a fare delle scelte: lavorare più tardi, perdendo anni di contributi che le permetteranno di andare in pensione.

Le donne lavoratrici che hanno iniziato a lavorare a partire dal primo gennaio 1996 possono beneficiare del bonus contributivo per ogni figlio.

Si tratta di un incentivo di 4 mesi di sconto di contributi per ogni figlio avuto fino ad un massimo di 12 mesi per donne con 3 o più figli.

In questo modo si può incrementare il montante contributivo della pensione di vecchiaia. Hanno possibilità di accedere al Bonus contributivo le lavoratrici che hanno il primo contributo versato dopo il 1995.

Alternativamente possono usufruire del bonus contributivo le lavoratrici che possono optare per il computo nella Gestione Separata e quelle che scelgono l’opzione contributiva per il calcolo previdenziale perché hanno meno di 18 anni di contributi versati.

Bonus contributivo per ogni figlio: chi è escluso?

Sono escluse dal bonus contributivo tutte le donne lavoratrici in possesso di anzianità contributiva antecedente al 1° gennaio 1996, a meno che non venga esercitata la facoltà di opzione al sistema di computo contributivo riconosciuto dall’articolo 1, comma 23, della legge 223/1995.

Quale alternativa al Bonus Contributivo?

In alternativa a questa possibilità, c’è il Bonus mamma. Esso è un sussidio economico del Comune e riservato alle mamme che non lavorano (non occupate o casalinghe).

Questa agevolazione spetta alle donne che non lavorano o che non hanno la possibilità di far valere la contribuzione che l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale versa per la maternità.

Per ottenere il Bonus Mamma occorre avere la cittadinanza italiana, essere cittadine UE con residenza in Italia oppure extracomunitarie con permesso di soggiorno.

L’accredito del Bonus Mamma viene effettuato attraverso l’INPS, anche se la domanda deve essere inoltrata al Comune entro e non oltre 6 mesi dalla nascita del bambino.

Condividi se ti è piaciuto

Potrebbe anche interessarti

error: Contenuto protetto da Copyright©