venerdì - 19 Aprile - 2024

Covid, «Meglio un figlio ignorante che malato»: queste le parole del pediatra contrario alla riapertura delle scuole

«Meglio un figlio ignorante che malato»: le parole del pediatra sulla riapertura delle scuole in Puglia scatenano le polemiche.

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Ciccio Marinelli, 60 anni, di Bitonto, è un pediatra contrario alla riapertura delle scuole. Lo specialista ha voluto dare la sua opinione dopo la decisione del Governatore della Regione Puglia di voler tenere le scuole chiuse, poi bocciata dal Tar.

Marinelli ha elencato una serie di pro e di contro sul rientro dei ragazzi in classe, poi alla fine ha tirato le somme affermando: «Il buon padre preferisce forse un figlio un po’ ignorante ma sano soprattutto sapendo che se è sano il figlio lui, lo zio grandicello o il nonno non rischiano di far la coda in ambulanza davanti ad un Pronto Soccorso con il respiro che diventa sempre più maledettamente corto».

L’esperto spiega comunque che la scelta di lanciare questo appello non è stata facile: «Ma io do questo consiglio con grande, grandissimo dispiacere. Perché conosco il valore sociale della scuola», chiarisce Marinelli che però poi ribadisce: «In un momento come questo non ci possiamo permettere la didattica in presenza».

Ecco le sue parole riportate nel lungo post:

È sicuramente una dei problemi più annosi del momento e dire che per i pediatri È il PROBLEMA
L’argomento è molto complesso cercherò di esaminare nel modo più obiettivo possibile i PRO ed i CONTRO

Pro

1-Socializzazione : la scuola anche a causa della grande prevalenza degli incontri virtuali nelle giovani generazioni è probabilmente rimasto l’UNICO momento di aggregazione reale e si sa che cominciano ad esserci delle conseguenze psichiche anche importanti nei ragazzi legate a questi lunghi periodi di isolamento
2-Inefficacia della DAD : per vari motivi (alcuni bisogna dirlo legati a pecche organizzative sia dello Stato che delle stesse scuole) la DAD così come si fa attualmente (poche ore , spesso nessun compito a casa, furbetti che fingono problemi tecnici ed anche veri “default” dei collegamenti) è insufficiente se non improponibile ad esempio nei primi due anni delle elementari
3-Le scuole NON sono un focolaio permanente. I dati scolastici lasciano la scuola agli ultimi posti come incidenza dei positivi per quanto riguarda i luoghi di “assembramento sociale”

MA…ora cominciano i problemi che in PUGLIA assumono una rilevanza ahimè ben più preponderante.

Contro

1-IL SISTEMA È COMPLETAMENTE SALTATO : delle famose 3 “T” capisaldi della lotta al Coronavirus non ce n’è una che funzioni ormai : Tracciare : è del tutto sfuggito di mano ad onor del vero in TUTTA Italia; Testare : il tempo medio di attesa di un tampone è di 15 giorni fra richiesta ed effettuazione. In questi 15 giorni il resto della famiglia è completamente scoperto e può continuare a diffondere il virus o peggio ammalarsi .

Questo è un problema molto diffuso in tutto il Sud (in alcune regioni del centro-nord l’attesa media è di 48 ore !!  ) ancor di più in Puglia (non faccio nessun commento politico perché il mio parere è assolutamente personale) ; infine TRATTARE : l’ho scritto in maiuscolo perché questo è il “problema dei problemi” a-Le rianimazioni nella provincia di Bari sono pressocchè esaurite. Quindi chi sta male vien letteralmente sbattuto in giro per la Puglia (!!|) I posti letto dedicati sono al limite ed anche se aprono nuove strutture …dove sono gli infettivologi? e gli anestesisti? e gli infermieri specializzati?

2-LE CERTIFICAZIONI : questo è il punto più dolente per noi pediatri. I protocolli sono chiari : un bambino anche con un forte raffreddore (rinorrea) è sospetto di infezione da COVI-19. Questo getta nel panico i genitori e nello sconforto noi pediatri che NON possiamo certificare un rientro scolastico per i famosi 4 o 6 giorni di assenza senza un tampone poiché non esiste nel bambino quella sintomatologia più specifica (anosmia, ageusia , forte astenia , dispnea) che è molto più marcata nell’ adulto e quindi con le nostre mani/occhi/orecchie quella che si chiama Diagnosi Differenziale è praticamente impossibile. P.S: come ha detto un noto sindaco locale “non ci sono medici/pediatri

BUONI e CATTIVI in base al fatto che vogliono o non vogliono fare un “semplice” certificato ma forse pediatri non cattivi ma che agiscono in scienza e coscienza? (ma questa è ..tutta un’altra storia).

3-CON I GIORNI LA SITUAZIONE SARÀ SEMPRE PIÙ INGESTIBILE! : il benefico clima del tacco d’Italia sta ancora tenendo lontane le ILI (sindromi simil-influenzali) e l’influenza stagionale per la quale dovremmo vaccinare tutti ma ahimè non ci sarà il tempo ed il modo perché la seconda ondata è arrivata molto prima di ogni previsione. Quando queste si accavalleranno con il COVID-19 sarà un disastro per i medici e pediatri e cosa peggiore per le strutture ospedaliere già in grave affanno adesso. E quelle che entreranno in crisi saranno proprio le strutture pediatriche per ora solo parzialmente colpite dall’epidemia del Coronavirus che sappiamo esser abbastanza (non sempre!!) mite nei nostri figli al contrario dell’influenza stagionale.

Oggi in alcune scuole locali hanno IMPROVVISATO un rientro in zona Cesarini e magari qualche solerte Dirigente posterà tutto orgoglioso le foto di aule piene di ragazzini spaesati e ansimanti per mascherine da tenere 5/6 ore….! Io eviterei. La vedo come una tragicomica “Vittoria di Pirro” Ed un ringraziamento particolare va alle “mammine pancine” che hanno vinto il loro geniale ricorso al TAR senza sapere il danno che produrranno, insieme a taluni professori che sembrano non aver idea dell’età media dei loro colleghi e del fatto che molti sono in situazioni di salute precarie (ipertesi, diabetici oncologici) GRAZIE infinite da parte loro!

LE CONCLUSIONI TRAETELE VOI! Ma il buon padre preferisce forse un figlio un po’ ignorante ma sano soprattutto sapendo che se è sano il figlio lui, lo zio grandicello o il nonno non rischiano di far la coda in ambulanza davanti ad un Pronto Soccorso con il respiro che diventa sempre più maledettamente corto”

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