mercoledì - 1 Maggio - 2024

Conte promuove le nuove tasse su merendine, bibite gassate e biglietti aerei. Scopriamo di cosa si tratta

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha accettato di approvare la proposta avanzata dal Ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, che consiste in una tassa sulle merendine, sulle bibite gassate e sui biglietti aerei per finanziare la scuola. “Mi sembra praticabile”,ha aggiunto il presidente.

Già da molto tempo circola la voce di voler  tassare le merendine, le bibite gassate e i biglietti aerei per finanziare la scuola, è ora le voci diventano realtà.  A dimostrarlo sono le parole del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, intervenuto ad Atreju, la manifestazione organizzata a Roma da Fratelli d’Italia. “Mi pare praticabile”, afferma Conte rispondendo alla proposta.

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“Fat tax”, “soda tax” e “sugar tax”

“L’idea è: faccio un’attività che inquina (volare), ho un sistema di alimentazione sbagliato? Metto una piccola tassa e con questa finanzio attività utili, la scuola e stili di vita sani”, ha dichiarato Fioramonti giovedì al Corriere della Sera.

Questa tassa in realtà esiste già in gran parte dei paesi europei e ha lo scopo di diminuire il consumo di alimenti che possono danneggiare alla salute.

Nel Regno Unito è già in vigore da anni la “tax on sugar” per ridurre l’obesità, mentre quella sulle bibite gassate è stata adottata da diverse città americane era stata anche stata proposta da Obama per finanziare la riforma sanitaria. La tassa sui voli è già stata introdotta in Francia e Svezia per incentivare all’uso di mezzi alternativi e meno inquinanti.

Tra le prime ad aver deciso di adottare questa tassa vi è la Norvegia, già nel 1922 e ha deciso di aumentarla nel 2018 sia per i prodotti confezionati, sia per le bevande.

Segue l’Ungheria che ha fatto registrare una diminuzione media del 20% dei consumi di bevande zuccherate. A seguire le orme di questi stati ci sono poi Gran Bretagna, Catalogna (Spagna), Francia, Irlanda, Belgio, Estonia, Portogallo e Finlandia. Il Giappone e lo Stato del Kerala in India hanno invece dato il via libera a una “fat tax” sui cibi che contengono una quantità eccessiva di grassi saturi. La Danimarca invece applica una tassa su burro, latte, formaggio, pizza, olio e carne.

Per quanto riguarda i voli, si pensa di dover agire subito con questa eco-tassa per diminuire il numero dei voli e la relativa necessità di fare fronte ai cambiamenti climatici.

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