sabato - 27 Luglio - 2024

Ristoratore offre cibo ai bisognosi: “Voglio aiutare chi ha faticato una vita ed è stato privato di tutto“

Un uomo dal cuore grande. Proprietario di un ristorante a Quarrata, in provincia di Pistoia, è l’esempio più grande di solidarietà che possa esserci, offre infatti, pasti ai bisognosi.


Immagine: Il Tirreno

E’ divenuto ormai famoso il ristorante “il Ghiottone”a Quarrata, in provincia di Pistoia, perchè non è un ristorante tradizionale. Il proprietario, Emanuele Innocenti, ha deciso di dedicare alcune ore della giornata per dare da mangiare a persone che non hanno cibo. La decisione è stata presa, racconta, quando ha visto per l’ennesima volta due anziani rovistare nell’immondizia per cercare del cibo. Persone che, dopo una vita di lavoro, oggi, sono diventati “nuovi poveri”, colpa di un sistema che non li aiuta e di pensioni misere che non servono a coprire tutte le spese e a sfamarli.

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Ha appeso così un cartello all’ingresso del ristorante: “Tutte le mattine, tranne il lunedì, dalle 8 alle 9, il Ghiottone offrirà cibi per le persone che si trovano in difficoltà. Mi riservo la facoltà del dono. Se è chiuso bussate. (Numero di cellulare). Un abbraccio, Emanuele”.

Lui, che ha attraversato nella sua vita un anno particolarmente difficile, ha deciso di tendere una mano a chi ha bisogno: “Io per primo – spiega – sono stato aiutato. Qualcuno mi ha teso una mano. Adesso voglio fare lo stesso con chi ha lavorato una vita, pagando i contributi, e ora non ha i soldi per mangiare. Con quelle famiglie lasciate sole dalle istituzioni“.

Il cibo che avanza pertanto non va buttato, ma offerto ai bisognosi: “L’altra mattina sulla Statale, quando ho visto quella coppia di anziani rovistare nel cassonetto, ho provato una vergogna immane. Un piatto di pasta non si nega a nessuno. Bisogna partire da qui, dall’aiuto basilare. Questi pensionati che ora frugano nell’immondizia, sono stati la colonna portante dell’Italia. I miei genitori artigiani, oggi costretti a una misera pensione, lo sono stati”. “Voglio dimostrare – continua – che questa battaglia la può fare chiunque, anche con un locale di venti metri quadri. La mia iniziativa è per aiutare chi è in difficoltà ma anche per svegliare la coscienza delle altre persone. Svegliamoci tutti“.

Più volte Emanuele Innocenti ha spiegato la sua iniziativa nasce dal cuore: non ha intenzione di farsi pubblicità, non ne avrebbe bisogno visto che il suo ristorante ha già un ottima fama per i cibi prelibati che offre. Cerca solo di aiutare chi non ha cibo, dicendo che si fida poco degli enti che si spacciano di fare la carità.

E se le Autorità competenti decideranno di fare verifiche sulla distribuzione dei pasti, risponde: “Avverto chi di dovere che non rilascerò alcuno scontrino per la merce donata. Se credete che faccia tutto questo per lucrare, vi invito a venire qui a vedere con i vostri occhi e servire insieme a me tutte quelle persone che hanno bisogno”. Lui, infatti, come ha scritto, si riserva il diritto di donare e continuarlo a fare in ogni caso, perché, dice “Bisogna smettere di aver paura. Voglio aiutare chi ha faticato una vita e alla fine è stato privato di tutto. So che sono proprio queste le persone che hanno più vergogna, che non sono abituate a chiedere. Vorrei prendessero questa mano tesa. Sono disposto anche a portare il cibo nelle loro case”.

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