<p><img class="alignnone size-full wp-image-23903" src="https://www.ilmondodelledonne.net/wp-content/uploads/2020/07/iStock-1059420150-iStock-1145308919.jpg" alt="" width="800" height="393" /></p>
<p>Il <strong>cuore</strong> è il nostro motore di vita, fondamentale perno della <strong>circolazione</strong> <strong>sanguigna</strong>, un meraviglioso meccanismo che consente di trasportare l&#8217;ossigeno ricevuto dai polmoni, indirizzandolo verso le cellule di tessuti e organi, nutrendoli e scambiando l&#8217;anidride carbonica. La nostra salute dipende dal nostro <strong>cuore</strong> ma, spesso e volentieri, si manifestano troppo tardi i segnali che ci indicano che il nostro cuore non gode di buona salute.</p>
<p>Strano ma vero, ma molto spesso ad accorgersi dei <strong>problemi del nostro cuore </strong>è il dermatologo che, durante una visita di controllo di routine, diagnostica e riconosce che il cuore sta soffrendo.</p>
<p>Tanti i sintomi che indicano problemi cardiaci. Per citarne alcuni:</p>
<p>&#8211; Quando il colesterolo è in eccesso, si formano dei depositi che hanno diversa sede. I depositi di colesterolo si formano agli angoli degli occhi, dietro ai polpacci, dietro le cosce, sulle mani: noterete gruppi di bolle bianche che non sono verruche, ma bolle, che indicano eccesso di grassi o zuccheri nel sangue.</p>
<p>&#8211; Durante l’inverno a causa del forte freddo la pelle appare biancastra o sfumata di viola: questa è una condizione normale. Dovrete preoccuparvi, invece, quando la pelle appare bluastra nonostante non ci sono temperature rigide, poiché, questo indica che un vaso sanguigno può essere bloccato o ostruito. Il motivo è molto semplice: la pelle cambia colore a causa della mancanza di ossigeno.</p>
<h6><strong>Cuore e rughe</strong></h6>
<p><img class="alignnone size-large wp-image-23900" src="https://www.ilmondodelledonne.net/wp-content/uploads/2020/07/iStock-510743997-1024x683.jpg" alt="" width="800" height="534" /></p>
<p>Anche la presenza di eccesso di colesterolo nel sangue può causare il cambiamento del colorito della pelle. Noterete macchie scure sulla pelle, simili a macchie di caffè, e se non spariscono, consultate immediatamente un medico.</p>
<p>Per avere un’idea di come sta il nostro cuore, la prima cosa da fare è guardarsi allo specchio. La seconda è concentrarsi sulla fronte: più rughe ci sono, e più sono profonde, più è il caso di preoccuparsi e di correre ai ripari con dieta ed esercizio fisico. I solchi orizzontali fra le sopracciglia e l’attaccatura dei capelli, infatti, non sono solo l’impronta dell’età che avanza. Sono anche la ‘firma’ di un maggior rischio di infarto e di morte cardiovascolare. Un fattore spia scritto in faccia, “un possibile nuovo marker di aterosclerosi”.</p>
<p>Lo hanno scoperto Yolande Esquirol e colleghi del Centro ospedaliero universitario di Tolosa in Francia, autori di uno studio presentato al Congresso della Società europea di cardiologia Esc, in corso in Germania a Monaco di Baviera. Siccome “<em>non puoi vedere o sentire fattori di rischio cardiovascolare come il colesterolo alto o l’ipertensione”</em>, spiegano, gli scienziati si sono messi a caccia di un campanello d’allarme meno classico ma più evidente, di qualcosa che si potesse cogliere al primo sguardo. L’hanno trovato sul viso: “<em>Le rughe della fronte rappresentano una ‘red flag</em>&#8216;”, una bandierina rossa che dovrebbe far scattare l’allarme e accertamenti più approfonditi su pressione arteriosa, grassi nel sangue, glicemia. Nonché cambiamenti nello stile di vita.</p>
<h6><strong>Rughe sulla fronte spia di cuore a rischio: i sintomi dell’infarto</strong></h6>
<p><img class="alignnone size-full wp-image-23902" src="https://www.ilmondodelledonne.net/wp-content/uploads/2020/07/iStock-1126977379-iStock-700262796.jpg" alt="" width="800" height="422" /></p>
<p>La ricerca ha coinvolto 3.200 adulti lavoratori, che all’inizio dello studio erano tutti sani e in diverse decadi d’età (32, 42, 52 e 62 anni).</p>
<p>Per definire l’entità delle loro rughe frontali, gli autori hanno utilizzato uno score con punteggi da zero (niente rughe) a 3 (tante rughe profonde). I partecipanti sono stati seguiti per 20 anni, durante i quali 233 sono morti per varie cause. Fra quelli deceduti, il 15,2% aveva uno ‘score rughe’ di 2 o 3, il 6,6% uno score pari a 1 e il 2,1% a zero.</p>
<p>Dopo avere corretto le analisi tenendo conto di tutti i possibili fattori confondenti (età, sesso, scolarità, tipo di lavoro, abitudine al fumo, pressione, frequenza cardiaca, diabete, livelli lipidici), gli scienziati hanno calcolato che le persone con score 1 erano lievemente più ad alto rischio di morte cardiovascolare rispetto a quelle con score zero. E che quelle con score a 2 o 3 avevano un rischio di decesso circa 10 volte superiore rispetto a quelli senza rughe. “<em>Più alto è lo score-rughe – sentenzia Esquirol – più il rischio di mortalità cardiovascolare cresce”.</em></p>
<h6><strong>Rughe sulla fronte, legame con arterosclerosi</strong></h6>
<p><img class="alignnone size-large wp-image-23899" src="https://www.ilmondodelledonne.net/wp-content/uploads/2020/07/iStock-894954842-1024x683.jpg" alt="" width="800" height="534" /></p>
<p>Perché? La ragione è ancora da capire, ma l’ipotesi è che le rughe sulla fronte siano in qualche modo legate all’aterosclerosi (l’indurimento delle ‘autostrade del sangue’ provocato dall’accumulo di placca), prima responsabile di infarto e altri eventi cardiovascolari. Da un lato c’è in effetti il fatto che i cambiamenti nel collagene e lo stress ossidativo sembrano giocare un ruolo sia nell’aterosclerosi sia nella formazione delle rughe.</p>
<p>D’altra parte i vasi sanguigni sulla fronte, essendo particolarmente sottili, potrebbero essere più sensibili all’ingrossamento della placca aterosclerotica e funzionare dunque come segno precoce si invecchiamento vascolare. “<em>Questa è la prima volta che viene stabilito un legame tra rughe frontali e rischio cardiovascolare”</em>, puntualizza Esquirol, aggiungendo con prudenza che <em>“i nostri risultati andranno confermati da future ricerche”</em>. Ciò premesso, la misurazione dei solchi sulla fronte è “semplice ed economica”, e secondo i cardiologi “potrebbe essere utilizzata dai medici in ambulatorio e in ospedale” per meglio mirare gli interventi di prevenzione. <em>“La sfida – ammoniscono</em> – <em>è quella di arrivare abbastanza in anticipo per poter fare la differenza”.</em></p>