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<figure id="attachment_4775" aria-describedby="caption-attachment-4775" style="width: 2128px" class="wp-caption alignnone"><img class="wp-image-4775 size-full" src="https://www.ilmondodelledonne.net/wp-content/uploads/2019/08/joa12466-fig-0002-m.jpg" alt="" width="2128" height="587" /><figcaption id="caption-attachment-4775" class="wp-caption-text">Immagine: <a href="https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1111/joa.12466" target="_blank" rel="noopener noreferrer">onlinelibrary.wiley.com</a></figcaption></figure>
<p>L&#8217;uso intensivo dei <strong>telefoni cellulari </strong>non solo sta creando danni alla nostra vista, ma anche creando dei danni irreparabili alle nostre mani che sempre più spesso sembrano doloranti&#8230;ma i danni dello smartphone non finiscono qui. Il tempo che passiamo a &#8220;sbirciare&#8221; sui nostri smartphone potrebbe anche cambiare i nostri teschi. Ebbene si! Il cellulare sta modificando la nostra struttura ossea del cranio.</p>
<h6><strong>Spine ossee sul cranio: tutta colpa dei cellulari</strong></h6>
<p>Un team di ricercatori dell&#8217;Università della Sunshine Coast, in Australia, ritiene che potrebbe essere proprio il motivo per cui sempre più persone, specialmente i più giovani, <strong>stanno sviluppando una strana &#8220;spina&#8221; di osso appena sopra il collo</strong> , nel base del cranio.</p>
<p>Conosciuta come &#8220;protuberanza occipitale esterna&#8221;, il nuovo nodulo osseo può diventare così grande da poter essere percepito premendo con le dita.</p>
<p>&#8220;<em>Sono medico da 20 anni</em> &#8211; spiega David Shahar, scienziato all&#8217;università australiana &#8211; <em>e nell&#8217;ultimo decennio ho scoperto, sempre di più, che i <strong>miei pazienti hanno questo rigonfiamento alla base del cranio</strong></em>&#8220;. Per il ricercatore, è un affascinante scoperta che dimostra come il nostro organismo non smetta mai di cambiare.</p>
<h6><strong>La possibile origine del cambiamento</strong></h6>
<p>Sebbene non sia stata ancora identificata una relazione causa-effetto, Shahar ritiene che questo nuovo &#8220;rinforzo osseo&#8221; <strong>abbia a che fare con il fatto di piegare continuamente il collo</strong> formando angolazioni abbastanza scomode per guardare gli schermi mobili e tablet. La testa umana è molto pesante (4,5 chilogrammi in media) e noi la tendiamo continuamente in avanti per leggere messaggi su WhatsApp o guardare video divertenti, costringendo il collo a sostenere tutto quel peso per molto più tempo di quanto sarebbe naturale.</p>
<p>Per il ricercatore, è più che probabile che <strong>aumentando la pressione proprio nel punto in cui i muscoli del collo aderiscono</strong> al cranio, il nostro corpo abbia risposto posizionando un nuovo osso di rinforzo, che si manifesta come una sporgenza appuntita e che riuscirebbe a distribuire il peso della testa in un&#8217;area più ampia.</p>
<p>Nel 2016, Shahar e i suoi colleghi hanno pubblicato uno studio sul <a href="https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1111/joa.12466">Journal of Anatomy</a> in cui hanno analizzato le radiografie di 218 giovani pazienti, 18 ai 30 anni, per determinare quanti di loro avevano queste sporgenze.</p>
<p>Questi corni &#8220;normali&#8221; misuravano almeno 5 millimetri, mentre quelli che avevano da più tempo utilizzato lo smartphone, avevano protuberanze raddoppiate.</p>
<p>In totale, il <strong>41 percento degli individui studiati presentava un “corno” osseo allargato</strong> e il 10 percento mostrava un corno particolarmente grande, almeno 20 millimetri. I ricercatori hanno scoperto che, in generale, protuberanze più grandi erano più comuni negli uomini che nelle donne. Il più grande che trovarono fu quello di un maschio e misurava 35,7 millimetri.</p>
<p>In un altro studio, pubblicato questa volta su NATURE lo scorso febbraio, su 1.200 individui di età compresa tra 18 e 86 anni, <strong>Shahar ha scoperto che i picchi ossei sono più frequenti tra i giovani</strong> . In effetti, hanno trovato protuberanze allargate nel 33 percento dei membri del gruppo. Inoltre, i partecipanti tra i 18 ei 30 anni avevano molte più probabilità di averli rispetto a quelli che appartenevano alle generazioni precedenti.</p>
<p>Per Shahar, inoltre, queste spine ossee non potranno regredire o sparire. &#8220;<em>Se le cose non cambiano</em>&#8220;, dice, &#8220;<em>e nessuno le disturba, continueranno a crescere</em>&#8220;. Fortunatamente, raramente causano problemi di salute. E se qualcuno prova qualche disagio, dovrebbe provare a migliorare la postura quando guardiamo il cellulare.</p>