<h6><em>Una novità che piacerà molto agli utenti: ricompense per chi deciderà di utilizzare ed installare questa app che prossimamente verrà lanciata da Facebook, ad una condizione. Scopriamolo insieme</em></h6>
<p><img class="alignnone size-full wp-image-4053" src="https://www.ilmondodelledonne.net/wp-content/uploads/2019/08/twitter-292994_960_720-1.jpg" alt="" width="960" height="640" /></p>
<p>Arriverà tra poco una nuova app che avrà nome “<em>study from Facebook</em>” lanciata appunto dal famoso social di <strong>Mark Zuckerberger</strong>, che pagherà gli utenti che decideranno di istallarla e utilizzarla. Il pagamento avverrà su carta <strong>Pay Pal</strong>. Scopriamo insieme cosa dovremmo fare per poter ricevere ricompense dal nostro social preferito.</p>
<h6><strong>L’App che ti paga: come e perché</strong></h6>
<p>Un’applicazione che raccoglie dati per le ricerche di mercato. In poche parole l’utente riceverà un compenso in denaro se accetterà di essere monitorato circa le sue abitudini sui social.</p>
<p><em>Study</em>, l’applicazione che monetizza, potrà controllare quali app sono state installate sul tuo telefono cellulare. Inoltre terrà d’occhio per quanto tempo le utilizza ed altre informazioni registrate dalle app.</p>
<p>Secondo quanto assicura Facebook, questa app rispetterà comunque la nostra privacy:</p>
<p>“<em><strong>Non raccoglierà informazioni su password, né darà accesso ai messaggi o ai siti web visitati e le informazioni di mercato raccolte non verranno vendute a terze parti.</strong></em></p>
<p><em><strong>Offriamo trasparenza, ricompensiamo tutti i partecipanti e conserviamo i dati personali al sicuro”</strong></em><strong>.</strong></p>
<p>Potrà essere utilizzata solo da maggiorenni e da chi possiede dispositivi Android.</p>
<p>Al momento non si conosce la data effettiva in cui approderà l’app ma già sembra tutto pronto dice Mark Zuckerberg.</p>
<p>Un’app che ci aiuterà a guadagnare qualche soldino ed è sempre un gran piacere essere ricompensati senza dover faticare.</p>
<p>Ci auguriamo che non venga violata la nostra privacy come ci assicurano e che lo scandalo di <strong>Cambridge Analytica</strong> sia solo un brutto ricordo.</p>