<h6><em>I dati sono sempre più allarmanti: in soli 24 ore un bambino trascorre 8-10 ore davanti al tablet, creando dipendenza psicologica: scienziati e medici lanciano l’allarme!</em></h6>
<p><img class="alignnone size-full wp-image-3445" src="https://www.ilmondodelledonne.net/wp-content/uploads/2019/08/iStock-638015792.jpg" alt="" width="724" height="483" /></p>
<p>Fino ad 8 ore di <strong>tablet</strong> o <strong>smartphone</strong> al giorno, questa la media del tempo trascorso su questi dispositivi da parte di bambini da 5 a 12 anni. Una <strong>dipendenza </strong>assurda che secondo gli studi, sta generando disturbi di salute di natura psichica e cognitiva ma anche fisica.</p>
<p>L’allarme lo ha lanciato in netto anticipo <strong>Il congresso nazionale della Siprec</strong>, ovvero, <strong>la società italiana per la prevenzione cardiovascolare.</strong></p>
<p>Un’equipe di medici che si occupano di tutte le patologie, sono d’accordo nel puntare il dito contro un eccessivo e improprio uso delle nuove tecnologie per i bambini o ragazzi giovanissimi.</p>
<p>Non sono da sottovalutare i rischi e le conseguenze che possano derivare, spiegano i medici.</p>

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<p><img class="alignnone size-full wp-image-27543" src="https://www.ilmondodelledonne.net/wp-content/uploads/2019/08/iStock-1072407328.jpg" alt="" width="724" height="483" /></p>
<p><strong>«Il tablet è come una droga» </strong><strong>avvertono gli studiosi</strong>, e lanciano un allarme che sperano tutti possano <strong>afferrare e condividere</strong>.</p>
<p><strong>In Italia l’81% dei tredicenni naviga in internet tutti i giorni</strong>, mentre <strong>per il 12% fare un salto sui social network è la prima azione dopo essersi svegliati e per il 35% l’ultima prima di</strong> <strong>andare a dormire</strong>. Una routine che tra l’altro <strong>influisce in modo non positivo sulla fisiologia e sul riposo dei ragazzi</strong>: gli schermi luminosi dei dispositivi rallentano la secrezione di sostanze importanti come la melatonina che favorisce la fase di addormentamento e quindi “sbandano” e alterano la fase del sonno. Per sei adolescenti su dieci, navigare in internet è diventato l’unica fonte di distrazione e unica fonte di interesse: la metà di loro passa da 1 a 3 ore al giorno sul web, mentre il 26% supera addirittura le 3 ore.</p>
<h6><strong>Conseguenze istantanee e visibili</strong></h6>
<p><img class="alignnone size-full wp-image-3444" src="https://www.ilmondodelledonne.net/wp-content/uploads/2019/08/iStock-512624358.jpg" alt="" width="725" height="482" /></p>
<p>Permettere che un bambino usi questi dispositivi in modo illimitato <strong>è come drogarli</strong>, secondo uno studio condotto nella Corea del Sud.</p>
<p>Questa dipendenza causa anche sintomi come <strong>depressione, ansia, dolore al collo, insonnia e insicurezza</strong>. In alcuni casi, la dipendenza da smartphone o tablet viene anche trattata come qualsiasi altra <strong>dipendenza</strong> da droghe e <strong>che genera medesima astinenza</strong>. <strong>A questo si aggiunge lo scarso rendimento a scuola</strong> e l’isolamento; alcuni genitori hanno anche avvertito <strong>iperattività</strong> come conseguenza reale e alcuni medici ne danno conferma: il cervello resta sempre connesso ed iperattivo a causa di suoni e immagini che stimolano le attività cerebrali.</p>

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<p>Gli esperti hanno specificato che questo uso massiccio non solo <strong>influisce sul loro sviluppo cognitivo</strong><strong> </strong><strong>e sulla salute psichica</strong> (si possono generare sbalzi di umore e tendenza all’isolamento) <strong>ma anche su quella fisica: </strong><strong>si riscontrano così </strong><strong>problemi ortopedici, muscolari, di postura, vista o sovrappeso</strong>. Restare molte ore davanti a tablet e videogiochi, infatti, porta il bambino ad assumere una posizione scorretta, implica sedentarietà e può sostituire i rapporti personali e le relazioni sociali. Infatti <strong>1 giovane su 4 dichiara di aver problemi di socializzazione e di sentirsi isolato senza i suoi amici virtuali</strong></p>
<h6><strong>La soluzione dell’esperto</strong></h6>
<p><img class="alignnone size-full wp-image-27541" src="https://www.ilmondodelledonne.net/wp-content/uploads/2019/08/iStock-680111278.jpg" alt="" width="724" height="482" /></p>
<p>Gli esperti del <strong>Siprec</strong> danno un unico consiglio, nella speranza che loro stessi si possano rendere conto delle gravi conseguenze. Devono essere <strong>i genitori a creare attività piacevoli per staccare i propri figli dagli schermi digitali</strong>. Purtroppo, però, i dati parlano chiaro: <strong>2 su 3 dei genitori intervistati dicono di aver rinunciato al controllo e non impongono ai propri figli un limite sull’utilizzo della tecnologia.</strong></p>
<p><strong>Gli esperti tendono a dare un giudizio molto pungente sui genitori </strong><strong>moderni dichiarando e </strong><strong>rimproverando loro stessi come cattivo esempio per i loro figli:</strong> Il problema è che spesso sono gli stessi genitori a essere ossessionati da smartphone e tablet pertanto, dice un pediatra, dovrebbero dapprima essere educati i genitori che, a loro volta, potranno trasmettere esempio positivo ai figli.</p>

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<p>Le statistiche puntano il dito sulle donne: <strong>sono loro a essere contagiate da “dipendenza da cellulare e pc”, come l’hanno definita i medici</strong>: i sintomi, come crisi di astinenza ed euforia, sono gli stessi di chi abusa di sigarette o alcolici.</p>
<h6><strong>La generazione dell’informatica</strong></h6>
<p><img class="alignnone size-full wp-image-27542" src="https://www.ilmondodelledonne.net/wp-content/uploads/2019/08/iStock-925159372.jpg" alt="" width="723" height="482" /></p>
<p>Questi ragazzi rientrano tutti nell’era dei figli dell’informatica, ovvero quelli nati a partire dal 1988, quando i primi pc iniziavano la loro diffusione di massa. <strong>La dipendenza da tablet, cellulari e computer</strong> è <strong>strettamente collegata alla società in cui sono cresciuti</strong> e in cui la tecnologia è considerata un elemento del tutto normale, una società che è sempre connessa, a scuola, a casa, tra gli amici. Nessuno si rende conto che, divertirsi, se così possiamo dire, in questo modo, ha delle conseguenze di salute molto gravi anche a lungo termine.</p>
<p style="text-align: right;"><strong><span style="font-size: 10pt;">© Riproduzione riservata</span></strong></p>