<p><img class="alignnone size-full wp-image-28413" src="https://www.ilmondodelledonne.net/wp-content/uploads/2020/11/corticosteroid-medication-or-drug-concept-photo-on-doctor-table-lies-picture-id1172213343-medic-and-patient-using-finger-pulse-oximeter-picture-id508878424.jpg" alt="" width="1200" height="630" /></p>
<p>Essere positivi al Covid, non significa finire in ospedale intubati. Da quanto riferisce l&#8217;Istituto superiore di sanità, molti soggetti positivi, sono asintomatici ed alcuni di loro, sviluppano sintomi blandi.<br />
Ma come curarsi a casa se si ha il Covid? Tutti i consigli da seguire sono racchiusi in un documento: &#8220;<em>Gestione domiciliare dei pazienti con infezione da SarsCov2</em>&#8221; alla cui stesura ha contribuito il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli. Ecco la bozza.</p>
<h6><strong>Curarsi a casa </strong></h6>
<p>Il documento contiene una serie di informazioni utili ai medici di famiglia, per monitorare i pazienti, positivi al Covid, che si cureranno a casa e che non necessitano di ospedalizzazione. «<em>In queste ore è pronto, per una valutazione concertata con i medici di medicina generale</em> &#8211; ha spiegato Locatelli &#8211; <em>un documento che, elaborato su iniziativa del ministro della Salute, vuole essere un punto di riferimento, una linea di indirizzo</em>» per dare indicazioni ai dottori del territorio sia per il monitoraggio della saturazione degli assistiti come parametro della compromissione respiratoria, sia per indicare «<em>linee terapeutiche che permettano di mantenere la gestione domiciliare del paziente ed evitare il sovraccarico nei pronto soccorso e negli ospedali</em>».</p>
<p>Il documento è «<em>largamente pronto, sarà condiviso e concertato con i colleghi per ottimizzare la gestione nel modo più appropriato e aggiornato a domicilio</em>».</p>
<p>«<em>Ritengo che il ruolo dei medici di medicina generale sia assolutamente cruciale che vada valorizzato e portato al centro della gestione dei malati. Questi medici, proprio per la prossimità, per il contatto che hanno con i loro assistiti, sono straordinariamente rilevanti per la gestione dei malati, soprattutto in ambito domiciliare»</em>, e «<em>devono essere assolutamente inclusi in tutto il processo di gestione»</em>, ha concluso.</p>
<h6><strong>Le regole da seguire</strong></h6>
<p><img class="alignnone size-full wp-image-28414" src="https://www.ilmondodelledonne.net/wp-content/uploads/2020/11/iStock-1212788676.jpg" alt="" width="724" height="483" /></p>
<p>«<em>Misurazione periodica dell&#8217;ossigeno con saturimetri; non utilizzare idrossiclorochina; non somministrare farmaci mediante aerosol se in isolamento con altri; ricorrere a trattamenti sintomatici come il paracetamolo; non modificare terapie croniche in atto; corticosteroidi, eparina e antibiotici solo in precise situazioni; non sono raccomandati supplementi vitaminici e integratori (lattoferrina, vitamina D ecc) per cui non esistono evidenze solide di efficacia».</em></p>
<p>Si ricorda che la cura appena menzionata, ovvero la gestione farmacologica in ambito domiciliare, si può applicare sia a coloro che hanno effettuato già il tampone e sia chi invece sospetta di essere positivo.</p>
<p>Per casi sospetti si intende soggetti con sintomi: presenza di febbre (minore di 37.5 C°), malessere, tosse, faringodinia, congestione nasale, cefalea, mialgie, diarrea, in assenza di dispnea, disidratazione, alterazione dello stato di coscienza.</p>
<p>I soggetti anziani e quelli immunodepressi, si avverte, devono prestare maggiore attenzione, possono presentare sintomi diversi e quindi vanno valutati con particolare attenzione e cautela. Qualora i valori del saturimetro dovessero richiedere attenzione del medico o se i sintomi dovessero peggiorare, è preferibile rivolgersi al medico o al pronto soccorso.</p>