<h6><em>Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha accettato di approvare la proposta avanzata dal Ministro dell&#8217;Istruzione, Lorenzo Fioramonti, che consiste in una tassa sulle merendine, sulle bibite gassate e sui biglietti aerei per finanziare la scuola. “Mi sembra praticabile”,ha aggiunto il presidente.</em></h6>
<p><img class="alignnone size-full wp-image-7209" src="https://www.ilmondodelledonne.net/wp-content/uploads/2019/09/iStock-537629092.jpg" alt="" width="724" height="483" /></p>
<p>Già da molto tempo circola la voce di voler tassare le merendine, le bibite gassate e i biglietti aerei per finanziare la scuola, è ora le voci diventano realtà. A dimostrarlo sono le parole del presidente del Consiglio, <strong>Giuseppe Conte</strong>, intervenuto ad Atreju, la manifestazione organizzata a Roma da Fratelli d’Italia. “Mi pare praticabile”, afferma Conte rispondendo alla proposta.</p>
<p><strong>&#8220;Fat tax&#8221;, &#8220;soda tax&#8221; e &#8220;sugar tax&#8221;</strong></p>
<p>“L’idea è: faccio un’attività che inquina (volare), ho un sistema di <strong>alimentazione</strong> sbagliato? Metto una piccola <strong>tassa</strong> e con questa finanzio attività utili, la scuola e stili di vita sani”, ha dichiarato Fioramonti giovedì al <em>Corriere della Sera.</em></p>
<p>Questa tassa in realtà esiste già in gran parte dei paesi europei e ha lo scopo di diminuire il consumo di alimenti che possono danneggiare alla salute.</p>
<p>Nel <strong>Regno Unito</strong> è già in vigore da anni la “tax on sugar” per ridurre <strong>l’obesità</strong>, mentre quella sulle<strong> bibite gassate</strong> è stata adottata da diverse città americane era stata anche stata proposta da <strong>Obama</strong> per finanziare la riforma sanitaria. La tassa sui voli è già stata introdotta in <strong>Francia</strong> e <strong>Svezia</strong> per incentivare all’uso di<strong> mezzi alternativi</strong> e meno inquinanti.</p>
<p>Tra le prime ad aver deciso di adottare questa tassa vi è la <strong>Norvegia</strong>, già nel 1922 e ha deciso di aumentarla nel 2018 sia per i <strong>prodotti confezionati,</strong> sia per le <strong>bevande</strong>.</p>
<p>Segue l&#8217;<strong>Ungheria</strong> che ha fatto registrare una diminuzione media del 20% dei consumi di bevande zuccherate. A seguire le orme di questi stati ci sono poi <strong>Gran Bretagna</strong>, <strong>Catalogna</strong> (Spagna), <strong>Francia</strong>, Irlanda, <strong>Belgio</strong>, Estonia, <strong>Portogallo</strong> e Finlandia. Il <strong>Giappone</strong> e lo Stato del <strong>Kerala</strong> in <strong>India</strong> hanno invece dato il via libera a una “fat tax” sui cibi che contengono una quantità eccessiva di <strong>grassi saturi</strong>. La Danimarca invece applica una tassa su <strong>burro</strong>, latte, <strong>formaggio</strong>, pizza, olio e carne.</p>
<p>Per quanto riguarda i voli, si pensa di dover agire subito con questa eco-tassa per diminuire il numero dei voli e la relativa necessità di fare fronte ai cambiamenti climatici.</p>