<h6><em>Novità in campo della medicina. Arriva al policlinico di Roma il primo farmaco per il tumore al pancreas, uno dei tumori più silenti e aggressivi</em></h6>
<p><img class="alignnone size-full wp-image-12847" src="https://www.ilmondodelledonne.net/wp-content/uploads/2019/12/iStock-890740946.jpg" alt="" width="788" height="443" /></p>
<p>Al Policlinico Gemelli di Roma il primo farmaco per il cancro più aggressivo e silente ovvero quello al pancreas. Generato dalla stessa mutazione dei geni Brca, responsabile anche di altri tumori come quello al seno e ovaio.</p>
<p>L&#8217;obbiettivo di questo nuovo farmaco è quello di frenare la progressione del tumore, colpendo la mutazione genetica e la relativa anomalia.</p>
<p>La dottoressa Cinzia Bagalà, oncologa del centro comprensivo per il cancro al Gemelli, ha spiegato: &#8220;<em>Il farmaco non ha ancora l&#8217;indicazione per il pancreas, e dunque non è rimborsabile ma, grazie ai risultati dello studio Polo, è stato avviato un programma di uso compassionevole che consente di ricevere il farmaco dall&#8217;azienda e darlo ai pazienti con mutazione dei geni Brca 1 o 2 e tumore del pancreas metastatico, che abbia risposto bene a un particolare regime di chemioterapia</em>.<em> Per i pazienti significa sostituire la chemio con delle pillole da assumere a casa: Si tratta della prima terapia di mantenimento per questi casi, per di più una terapia domiciliare</em>. L&#8217;obiettivo è che assumendo il farmaco, dopo alcuni cicli di chemioterapia a base di platino, &#8220;il tumore al pancreas e le metastasi &#8211; prosegue Bagalà &#8211; restino stabili. Ma pensiamo, sulla base dei dati clinici disponibili, che ci possa essere un&#8217;ulteriore risposta terapeutica e che la malattia possa continuare a ridursi&#8221;.</p>

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<h6><strong>Tumore al pancreas, oggi si sconfigge con un farmaco approdato in Italia</strong></h6>
<p>Diversi studi hanno confermato l&#8217;efficacia del farmaco Olaparib, che secondo dati raccolti dalla Società americana di oncologia clinica (Asco), ridurrebbe la progressione della malattia del 47%. Un dato importantissimo visto che, il tumore al pancreas risulta essere il più aggressivo e silente e dà, ai pazienti malati, poco più di 6 mesi di vita in stadio avanzato e con metastasi.</p>
<p>La dott. Bagalà prosegue dicendo: &#8220;<em>E&#8217; ormai sempre più frequente nella pratica clinica anche per il tumore del pancreas eseguire il test genetico del Brca: se il gene risulta mutato possiamo dare al paziente la chemioterapia più efficace e disponiamo poi di una terapia di mantenimento</em>&#8220;.</p>