<p> ;</p>
<p><img class="alignnone size-full wp-image-4400" src="https://www.ilmondodelledonne.net/wp-content/uploads/2019/08/iStock-1042897438.jpg" alt="" width="682" height="512" /></p>
<p>Vedersi morire il proprio bambino tra le proprie braccia è un’ esperienza che nessun genitore dovrebbe provare ma che purtroppo ha sconvolto una famiglia di Vicenza.</p>
<p>Cominciano a emergere i primi dettagli sulla tragedia del bimbo di 3 anni, morto a seguito di un <strong>mal di pancia</strong> a Valli del Pasubio, e i genitori chiedono vendetta per la morte che si poteva evitare del loro bambino.</p>
<p>I genitori hanno rotto il silenzio e hanno rilasciato un’intervista al <em>Corriere della Sera </em>in cui raccontano quello che è successo in quelle tragiche 12 ore.</p>
<h6><strong>La tragica vicenda di malasanità</strong></h6>
<p>Giulio era un bambino che correva, giocava, si arrampicava ogni giorno, pieno di vita: <em>«</em><em>Non è possibile che un bambino forte e sano sia morto così, da un momento all’altro</em><em>».</em></p>
<p>Il tragico lunedì mattina accade qualcosa di insolito: Giulio non si sentiva bene. Verso le 13 ha cominciato ad accusare forti dolori addominali, tanto da far precipitare i genitori al pronto soccorso.</p>
<p>La mamma racconta che il medico le ha chiesto se Giulio fosse sempre così pallido e lei ha risposto che solitamente non lo era e per questo si erano preoccupati.</p>
<p><em>Il medico ha riferito ai genitori che non c ‘era nulla di preoccupante: «Lui ha detto che forse era un po’ disidratato e che <strong>sarebbe bastata un po’ di acqua e zucchero</strong>»</em>, continua la mamma.</p>
<p>Al bimbo di 3 anni non è stata fatto nessun esame: solo palpazioni addominali e misurazione della febbre che era sopra la norma. I medici hanno somministrato quindi una tachipirina e lo hanno dimesso.</p>
<p>Il bambino una volta tornato a casa si è aggravato velocemente e i genitori sono tornati di corsa al pronto soccorso, ma era troppo tardi.</p>
<p><strong>Giulio muore in 12 ore dopo 2 corse all’ospedale</strong> e senza apparente motivo.</p>
<h6><strong>L’indagine </strong></h6>
<p>Durante la seconda visita, in serata, il personale medico ha effettuato le analisi: «<em>Alla fine hanno chiamato Erica-la mamma- e le hanno detto che avevano la diagnosi: <strong>diabete</strong>. Ma ormai era tardi, il sangue di Giulio era diventato troppo denso, tanto che hanno detto di aver faticato a lungo per il prelievo</em>».</p>
<p>Il pubblico ministero Luigi Salvadori ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo e ha incaricato i carabinieri di acquisire le cartelle cliniche.</p>
<p>Inoltre il pm ha disposto l’autopsia sul corpo del piccolo Giulio per far chiarezza su quanto sia accaduto.</p>
<p>La famiglia intanto si è rivolta a un avvocato di fiducia anche se ancora non vogliono puntare il dito contro nessuno, per adesso.</p>
<p>Però il padre sottolinea che <em>«avrebbero potuto fare qualche esame in più, magari così sarebbe emerso qualche valore fuori scala, qualche campanello d’allarme. Invece non gli è stato fatto nessun prelievo di sangue, non gli è stata misurata la pressione, né la glicemia »</em>.</p>
<p>Il medico che aveva preso in cura Giulio è iscritto sul registro degli indagati.</p>
<p>La triste vicenda vede pertanto questo bambino di soli 3 anni morire per un picco di glicemia nel sangue, curato in ospedale con acqua e zucchero che sarebbe stato “il veleno letale”, che avrebbe aumentato ancora di più la sua glicemia già molto alta fino a portarlo alla morte.</p>
<p>Storie di malasanità a cui non potremmo mai abituarci, farsi curare da colui che in realtà ti sta uccidendo: ciao Giulio!</p>