Alimentazione

Una mozzarella su quattro non è fatta con il latte

<p><img class&equals;"alignnone size-full wp-image-22631" src&equals;"https&colon;&sol;&sol;www&period;ilmondodelledonne&period;net&sol;wp-content&sol;uploads&sol;2020&sol;06&sol;iStock-595157034&period;jpg" alt&equals;"" width&equals;"724" height&equals;"380" &sol;><&sol;p>&NewLine;<p>La mozzarella è uno dei latticini più amati dagli italiani&colon; ottimo da mangiare come contorno o per condire pasta&comma; pizza e pietanze di vario genere&comma; rappresenta un alimento molto gradito a cui è difficile rinunciare&&num;8230&semi;o quasi&period; Probabilmente&comma; scoprire che la mozzarella che portiamo in tavola non è fatta di latte &lpar;il più delle volte&rpar;&comma; potrebbe sorprendervi&period;<&sol;p>&NewLine;<p>La mozzarella&comma; non acquistata direttamente dal caseificio di fiducia&comma; infatti&comma; ma venduta in molti supermercati&comma; imbustata&comma; potrebbe provenire dall&&num;8217&semi;estero&period;<&sol;p>&NewLine;<p>A far scattare l&&num;8217&semi;allarme sono stati gli stessi consumatori e la Coldiretti ha sequestrato più di 3 tonnellate e mezzo di cagliata proveniente dall’estero in un’azienda casearia barese&period; «<em>E’ ora di proteggere con tutti i mezzi il made in Italy»&period;<&sol;em><&sol;p>&NewLine;<p>Una mozzarella su quattro in vendita in Italia non è ottenuta direttamente dal latte&comma; ma da <strong>semilavorati industriali&comma; chiamati cagliate<&sol;strong>&comma; che vengono dall’estero senza alcuna indicazione in etichetta&period;<&sol;p>&NewLine;<p>È quanto afferma la Coldiretti nell’esprimere apprezzamento per l’operazione dei Nas di Bari che hanno sequestrato in una azienda casearia della Murgia barese 3 tonnellate e mezzo di cagliata di provenienza estera &lpar;tedesca e irlandese&rpar; in pessimo stato di conservazione e priva delle specifiche di legge&period;<&sol;p>&NewLine;<p><img class&equals;"alignnone size-full wp-image-22632" src&equals;"https&colon;&sol;&sol;www&period;ilmondodelledonne&period;net&sol;wp-content&sol;uploads&sol;2020&sol;06&sol;iStock-638155266&period;jpg" alt&equals;"" width&equals;"724" height&equals;"483" &sol;><&sol;p>&NewLine;<h6><strong>Obbligatorio rendere ufficiale la provenienza <&sol;strong><&sol;h6>&NewLine;<p>«<em>Sono questi i comportamenti<&sol;em> – sottolinea la Coldiretti –<em> che provocano una distorsione del mercato&comma; deprimono i prezzi pagati ai allevatori italiani e causano la chiusura degli allevamenti» &period;<&sol;em><&sol;p>&NewLine;<p>«<em>Di fronte a questa escalation di truffe e inganni per salvare il made in Italy non c’è più tempo da perdere e occorre rendere subito obbligatoria l’indicazione di origine del latte in tutti i prodotti lattiero caseari per garantire la trasparenza dell’informazione e la salute dei consumatori<&sol;em>»&comma; ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo&period;<&sol;p>&NewLine;<p>Coldiretti ricorda che la mozzarella e il fior di latte sono i formaggi più acquistati dai pugliesi e per questo sono i più esposti a frodi e sofisticazioni&period;<&sol;p>&NewLine;<p>«I<em>n Puglia&comma; a fronte dei 1&period;939 allevamenti che producono 3&comma;6 milioni di quintali di latte bovino&comma; le importazioni di latte dall’estero raggiungono i 2&comma;7 milioni di quintali e i 35 mila quintali di prodotti semi-lavorati quali cagliate&comma; caseine&comma; caseinati e altro&comma; utilizzati per fare prodotti lattiero-caseari che vengono&comma; poi&comma; «manipolati» e trasformati in prodotti lattiero-caseari «made in Puglia&period;<&sol;em><&sol;p>&NewLine;<p><em>Per questo in soli dieci anni hanno chiuso circa 3&period;800 stalle&comma; una agonia veloce e drammatica degli allevamenti&comma; con un crollo pari ad oltre il 58&percnt; del patrimonio zootecnico pugliese&period; La straordinaria azione di controllo delle forze dell’ordine non basta più&period; Deve essere accompagnata da misure strutturali»<&sol;em>&period;<&sol;p>&NewLine;