<h6><em>Succede l’impossibile a Napoli, un controllore bus multa e caccia donna incinta di 9 mesi. Scopriamo insieme la vicenda</em></h6>
<p><img class="alignnone size-full wp-image-4105" src="https://www.ilmondodelledonne.net/wp-content/uploads/2019/08/iStock-817031768.jpg" alt="" width="724" height="483" /></p>
<p>Cacciata dal bus in cui si trovava perché sprovvista di biglietto: una ragazza di 28 anni ha dovuto accettare prima la multa e poi ha dovuto lasciare l’autobus con forza poiché il controllore di turno non ha avuto pietà.</p>
<h6><strong>NAPOLI, essere incinta non esclude il dovere di avere il biglietto</strong></h6>
<p>La protagonista della triste vicenda, una 28enne del posto, ha deciso di rilasciare un’ intervista in cui spiega i motivi della sua mancanza e spiegando che non era sua intenzione viaggiare senza biglietto ma, essendo colta da forti dolori, non ha potuto raggiungere la tabaccheria per l’acquisto del biglietto ed è salita sul bus per raggiungere l’ospedale. Le sue parole<em>:</em></p>
<p><em> “Sono salita sul bus senza titolo di viaggio, e quando il verbalizzante mi ha giustamente contestato la mancanza del biglietto, ho cercato di spiegare che a causa di un malessere improvviso, visto il mio stato, mi stavo recando con urgenza al Cardarelli. Tengo a precisare che alla data del verbale ero incinta, erano trascorsi le quaranta settimane e cinque giorni previsti per il parto che è avvenuto nella notte del giorno stesso. Mentre stavo passeggiando da sola in viale Colli Aminei ho avvertito dei dolori improvvisi e, spaventata, sono salita sull’autobus che sopraggiungeva. Quanto asserito è documentabile dal certificato di ingresso nel pronto soccorso“.</em></p>
<p>Federica – questo il suo nome – ha poi deciso di fare ricorso contro il verbale:</p>
<p><em>“Il verbalizzante a cui avevo detto del malore invece di accompagnarmi all’ingresso del pronto soccorso mi ha invitata a scendere e ha tenuto a precisare che nella sua qualità di agente di polizia amministrativa era tenuto a rilevare l’infrazione in ogni caso”. </em></p>
<p>L’azienda campana, nonostante il tutto, si è scusata con la donna, ma è rimasta anche sulla propria posizione, senza ritirare le proprie accuse. Così dopo essere stata abbandonata per strada dolorante e incinta al 9° mese, ora dovrà probabilmente pagare anche i 70€ di ammenda.</p>
<p>Secondo l’azienda di trasporti, non è stato giusto farla scendere dal pullman in quelle condizioni che potevano essere anche pericolose ma, ciò non toglie il suo obbligo a pagare la multa come chiunque altro che è sprovvisto di biglietto.</p>