<p>Quando si parla di problemi cardiaci, si fa spesso confusione tra infarto, arresto cardiaco e ictus. In realtà l&#8217;infarto e l&#8217;arresto cardiaco sono patologie del cuore mentre l&#8217;ictus è un deficit neurologico.</p>
<p>Ma vi siete mai chiesti quale fosse <strong>la differenza fra di essi</strong>? Saperlo è importantissimo poichè riconosceremmo tempestivamente i sintomi con i quali questi malesseri si manifestano e potremmo prestare soccorso quanto prima difronte a tutto ciò.</p>
<p>Alcuni sintomi dell&#8217;attacco cardiaco, dell&#8217;infarto e dell&#8217;ictus spesso sembrano confondersi poichè molto simili. Diverso invece è il modo di intervenire. Scopriamo insieme le differenze, i sintomi e cosa fare.</p>
<h6><strong>Infarto (o attacco di cuore)</strong></h6>
<p><img class="alignnone size-full wp-image-7272" src="https://www.ilmondodelledonne.net/wp-content/uploads/2019/09/iStock-1128931450.jpg" alt="" width="743" height="470" /></p>
<p>Quando usiamo questa parola, stiamo parlando del cosiddetto ‘infarto del miocardio’, ossia della necrosi<strong> di una parte del muscolo cardiaco</strong>, il miocardio, appunto. Essa è dovuta a una prolungata assenza di afflusso di sangue, quasi sempre dovuta a sua volta all’<strong>ostruzione di una delle arterie coronarie</strong>.</p>
<p>Questa ostruzione può avere varie entità (transitoria, parziale o totale) e provocare danni diversi. Il sintomo più ricorrente è <strong>un forte dolore toracico</strong> che si irradia rapidamente verso spalla e arto sinistro. Anche in questo caso, ovviamente, ciò che fa la differenza è la velocità con cui si chiede aiuto in ospedale.</p>
<h6><strong>Arresto cardiaco</strong></h6>
<p><img class="alignnone size-full wp-image-7274" src="https://www.ilmondodelledonne.net/wp-content/uploads/2019/09/iStock-823319796.jpg" alt="" width="724" height="483" /></p>
<p>Consiste in <strong>un improvviso malfunzionamento cardiaco</strong>, nella maggior parte dei casi dovuto a una disfunzione elettrica che provoca una brusca alterazione (se non vera e propria cessazione) del ritmo del battito cardiaco e conseguente inefficacia della sua meccanica.</p>
<p>È <strong>il più grave dei problemi presentati</strong> in quanto il tempo utile per intervenire con la rianimazione cardiopolmonare, salvare la persona ed evitare danni al cervello è pochissimo: dieci minuti al massimo. Purtroppo, come accennato, l’insorgenza dell’arresto cardiaco è spesso priva di sintomi, anche se in alcuni casi la persona avverte prima palpitazioni, vertigini, dispnea, dolore toracico.</p>
<p>Insomma, <strong>tutto dipende dalla rapidità d’intervento</strong> dei soccorsi.</p>
<h6><strong>Ictus</strong></h6>
<p><img class="alignnone wp-image-7276" src="https://www.ilmondodelledonne.net/wp-content/uploads/2019/09/iStock-841091310-1.jpg" alt="" width="725" height="480" /></p>
<p>L’ictus (o colpo apoplettico), si differenzia dall’infarto e dall’arresto cardiaco in quanto ha maggiormente a che vedere con il cervello. Consiste in una scarsa perfusione sanguigna al cervello che provoca la morte delle sue cellule.</p>
<p>Si distinguono due tipi di ictus: quello detto <em>ischemico</em>, dovuto alla mancanza del flusso di sangue, e quello <em>emorragico</em>, causato da sanguinamento. I sintomi possono essere transitori oppure permanenti e consistono di solito nell’ <strong>improvvisa impossibilità di muoversi o di percepire una parte del corpo, problemi nel linguaggio o la perdita di visione di una parte del campo visivo</strong>.</p>
<p>Il principale fattore di rischio per l’ictus è l’<strong>ipertensione</strong>.</p>