<h6><em>Mentire per alcuni non è sempre fonte di disagio e sono gli psicologi a farci capire il meccanismo usato dal cervello per imparare a mentire</em></h6>
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<p>C’è una famosa frase di William Blake che dice:</p>
<blockquote><p>“<em>una verità detta con cattiva intenzione batte tutte le bugie che si possono inventare”. </em></p></blockquote>
<p>Proprio così! Tutti nella vita abbiamo mentito almeno una volta, per salvarci da una situazione scomoda oppure con cattiveria. Di certo le bugie, messe sopra i piatti di una bilancia, non hanno tutte lo stesso peso e, se dette a fin di bene, sono più apprezzabili della verità.</p>
<h6><strong>Bugie si o bugie no? E’il cervello che decide </strong></h6>
<p>La risposta ci viene data da delle ricerche scientifiche e dai test condotti dai ricercatori della University College di Londra, guidati da Neil Garrett. E’ stato chiesto ad un gruppo di 507 persone di mentire per un lungo periodo. I risultati della ricerca, pubblicati sulla rivista Nature Neuroscience, hanno dimostrato che all’inizio si prova malessere, imbarazzo, disagio di fronte a questo comportamento scorretto poi, con il passare del tempo il grado di impaccio si riduce sempre di più e ogni bugia inizierà a tirare l’altra senza problemi.</p>
<p>E’ stata la risonanza magnetica effettuata su i partecipanti a dimostrare che, l’amigdala, ciò la parte del cervello che identifica le emozioni, risultava molto attiva quando l’individuo diceva le prime bugie, cosa che non succedeva con le menzogne successive.</p>
<p>Le prime bugie dette, vengono perciò identificate come <strong>bugie bianche ovvero, quelle che non fanno male a nessuno. </strong>Si incomincia a mentire davvero quando questa diventa un’abitudine di vita, quando il cervello e la psiche pone ogni falsità in ogni singola situazione e qui cominciano i guai. Si arriva a rovinare i rapporti, si fanno trasgressioni e si deludono e si feriscono amici e persone care.</p>
<p>Praticamente il cervello più impara a dire bugie, più si sente a suo agio.</p>
<p>E’ stato il grande Goldoni ad intuirlo già alcuni secoli fa scrivendo:</p>
<blockquote><p>“<em>le bugie per natura sono così feconde che una ne suole partorire altre 100”.</em></p></blockquote>
<p>Talvolta può anche accadere che, a dire le bugie, ci sia abitua cosi tanto che nel tempo l’individuo stesso farà fatica a ricordare e riconoscere, quali erano state le frottole dette e quali le verità, ed è proprio in questi casi che, se non si ha una buona memoria, si casca nel tranello.</p>
<p>Dire bugie fa sentire più sicuri di sé, ci salva da situazioni scomode e dona al cervello sensazione di benessere, ma, stati attenti, potreste ritrovarvi da soli o nei guai a lungo andare.</p>
<p>Alla domanda posta in precedenza, se al cervello piacciono le bugie, la risposta è si!!!</p>
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