<p><img class="alignnone size-full wp-image-30384" src="https://www.ilmondodelledonne.net/wp-content/uploads/2021/03/iStock-859630300-4.jpg" alt="" width="1254" height="836" /></p>
<p>Con l&#8217;arrivo di Mario Draghi, cosa cambierà sulle pensioni? Quota 100 sparirà?<br />
Anticipata dalla Legge di Bilancio per il 2019 e successivamente introdotta dal decreto legge 4/2019, “Quota 100” è la misura previdenziale, che consente ai lavoratori dipendenti, autonomi e parasubordinati che maturano un requisito contributivo minimo pari a 38 anni e un’età anagrafica di 62 anni di andare in pensione – su domanda – con requisiti meno stringenti rispetto a quelli previsti per le pensioni anticipata (e di vecchiaia).</p>
<p>Secondo quanto previsto, con la riforma di Draghi, Quota 100 scomparirà.</p>
<p>Al momento la pensione di vecchiaia prevede il ritiro dal lavoro a 67 anni e un’anzianità contributiva minima di anni 20, nonché, della pensione anticipata senza il vincolo dell’età anagrafica ma con solo il requisito contributivo da rispettare che porta a 42 anni e 10 mesi per i lavoratori e poco meno di un anno per le lavoratrici, ossia 41 anni e 10 mesi.</p>
<p>Il 31 dicembre &#8220;scade&#8221; Quota 100 che consente di anticipare la pensione a 62 anni di età con 38 di contributi fino al 31 dicembre 2021.</p>
<p>Dal primo gennaio 2022 si torna alle regole di prima e quindi allo &#8220;scalone&#8221; di cinque anni di età. Ed è molto improbabile che Draghi proroghi quota 100. Con la fine di Quota 100 la prima conseguenza che salta agli occhi è il ripido scalone: il pensionamento sarebbe accessibile solo a partire dai 67 anni di età. Lo scalone è un problema vero, concreto, da affrontare. Facciamo un esempio lampante. Alla fine del 2021, senza un’eventuale armonizzazione, per gli esclusi ci sarà un aumento secco di cinque o sei anni dei requisiti di pensionamento.</p>
<p>Il governo Draghi non avrebbe alcuna intenzione di procedere in tal senso. La Commissione Ue ha nel mirino ‘Quota 100’ fin da quando essa è sorta.</p>
<h6><strong>Pensioni, assegno più basso a marzo 2021?</strong></h6>
<p>Marzo per i pensionati (o almeno, per molti di essi) non è iniziato nel migliore dei modi a causa dei conguagli dell&#8217;Irpef: pensione ridotta. Ma non basta, come ha provveduto a sottolineare l&#8217;Istat, l&#8217;assegno previdenziale riservato ad impiegati ed operai nel biennio 2019-2020 era sceso dello 0,3%. Stiamo parlando di due delle categorie che sono state fortemente colpite dalla pandemia e dalle restrizioni economiche.</p>