<h6><i>Parcheggiare l&#8217;auto non lasciando spazio per aprire lo sportello è violenza privata. A dirlo la Cassazione.</i></h6>
<div id="laleg-1328599271" class="laleg-summary"><img class="alignnone size-full wp-image-5059" src="https://www.ilmondodelledonne.net/wp-content/uploads/2019/09/iStock-1166434638.jpg" width="724" height="483" /></div>
<p>A chi non sarà capitato di ritrovarsi una macchina parcheggiata così vicina alla propria tanto da impedirci di poter entrare o quantomeno di aprire lo sportello? Non è solo il caso di chi parcheggia in seconda fila o di chi blocca l’uscita del garage privato, ma anche di chi lascia la propria macchina a pochi centimetri da un’altra, tanto da impedire al proprietario di quest’ultima di aprire lo sportello. Nessun tentativo può servire tranne quello di entrare in auto dal lato del passeggero, con tutti i rischi di farci davvero male, perchè magari non siamo molto agili ed elastici oppure abbiamo una corporatura che ce lo impedisce.</p>
<p>Che succederebbe se, a restare incastrato, fosse un anziano? Così, senza distinguere le situazioni più delicate dalle altre, la Cassazione ha annunciato che, in generale, <b>parcheggiare vicino per non far aprire lo sportello è reato</b>.</p>
<h6><strong>Violenza privata: quando l&#8217;auto è parcheggiata troppo vicina e ci impedisce di salire</strong></h6>
<p>La Cassazione è chiara: si tratta di una «violenza privata» perché costringe qualcuno, con la forza, senza avere potere decisionale, a tollerare una determinata situazione di fatto che in realtà rappresenta un&#8217;infrazione oltre che un atto irrispettoso.</p>
<p>l principio non è nuovo; è nuova solo l’applicazione e il caso. Già in passato la Cassazione ha più volte ripetuto che parcheggiare la propria macchina in modo da sbarrare la strada al garage, al box auto, al cortile del condominio o a qualsiasi altro spazio privato, impedendo al legittimo titolare di accedervi costituisce violenza privata.</p>
<p>Diverse situazioni di questo genere sono finite in tribunale, ma la posizione della Corte era sempre la medesima; la Corte infatti, non ha accolto nemmeno la tesi del colpevole secondo cui la vittima poteva uscire dalla parte opposta.</p>
<p>Difronte ad una vicenda giudiziaria che vedeva due uomini accusarsi in tribunale perchè uno aveva parcheggiato accanto all&#8217;auto dell&#8217;altro impedendogli di salire, per pura ritorsione poichè tra i due vi era rivalità, c&#8217;è stato poco da discutere. E&#8217; reato compiere un gesto di questa natura, ritorsione o no che sia; se questo gesto è stato fatto per disattenzione, non significa che non debba essere punito poichè resta comunque un &#8216;atteggiamento di menefreghismo e inciviltà.</p>
<p>Sbaglia chi crede che un parcheggio &#8220;di comodità&#8221; possa solo comportare delle multe per violazioni del codice della strada. Il penale è dietro l’angolo ogni volta in cui è in gioco la libertà delle persone, come nel caso di chi <b>parcheggia “stretto” tanto da non far aprire lo sportello accanto</b>.</p>
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<div data-lxpresource="1"><strong>È violenza privata il parcheggio dell’auto tanto accostato ad un’altra macchina da non consentire al conducente di scendere o salire dal suo lato</strong>.</div>
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