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<h6><em>In molti paesi europei, tra cui la Danimarca, queste pentole sono state vietate per il loro utilizzo mentre in Italia continuiamo ad utilizzarle senza che nessuno ci dica quanto siano nocive</em></h6>
<p><img class="alignnone size-full wp-image-14953" src="https://www.ilmondodelledonne.net/wp-content/uploads/2020/01/iStock-635934210.jpg" alt="" width="724" height="483" /></p>
<p>La <strong>Danimarca</strong>, ma anche molti stati europei, ha vietato l&#8217;utilizzo di pentole contenti PFAS e contenitori alimentari costituiti da composti chimici usati nella produzione del teflon, materiale che riveste le pentole e che risulta essere cancerogeno.</p>
<p>Le <strong>sostanze perfluoroalchiliche</strong> (PFAS) sono da anni bandite perchè risultano nocive per i nostri organi e possono inoltre contaminare le acque.</p>
<p>Gli PFAS sono usati soprattutto nel settore alimentare per conferire ai materiali l’impermeabilità all’acqua e ai grassi.</p>
<p>Di questa classe di composti fa parte anche l’acido perfluoroottanoico (PFOA) che è usato come emulsionante nella produzione del teflon che poi andrà a rivestire le padelle antiaderenti.</p>
<h6><strong>Dove troviamo questo materiale?</strong></h6>
<p><img class="alignnone size-full wp-image-14954" src="https://www.ilmondodelledonne.net/wp-content/uploads/2020/01/iStock-625231922.jpg" alt="" width="712" height="490" /></p>
<p>Questo materiale si trova un pò ovunque: nelle schiume antincendio, nei contenitori che racchiudono i cibi, nei tessuti sintetici, nei contenitori per pizza&#8230;</p>
<p>Sono presenti tanti studi sul PFOA che hanno determinato, in totale sicurezza che il materiale è in piena totalità cancerogeno.</p>
<p>L’Agenzia per la protezione ambientale statunitense (EPA) nel 2017 ha classificato PFOA come cancerogeno confermato negli animali.</p>
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<p>Già nel 2016 l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) lo aveva classificato nel gruppo 2B, cioè come “possibile cancerogeno per l’uomo”.</p>
<h6><strong>Danimarca: no alle pentole antiaderenti. In Italia invece sono vendute ovunque</strong></h6>
<p><img class="alignnone size-full wp-image-14955" src="https://www.ilmondodelledonne.net/wp-content/uploads/2020/01/iStock-928434062.jpg" alt="" width="716" height="488" /></p>
<p>Molti paesi europei hanno deciso di non mettere più in commercio prodotti contenenti questa sostanza che danneggerebbe la tiroide e il nostro sistema linfatico se le particelle finissero nei cibi.</p>
<p>E&#8217; da luglio 2019 che l’uso degli PFAS nel settore alimentare è stato vietato, ma in Italia la situazione è ben diversa.</p>
<h6><strong>Danni</strong></h6>
<p><img class="alignnone size-full wp-image-14956" src="https://www.ilmondodelledonne.net/wp-content/uploads/2020/01/iStock-1093996062.jpg" alt="" width="724" height="483" /></p>
<p>I danni che possono derivare dal loro utilizzo non sono da sottovalutare e sono tanto più gravi, quanto più si usa il prodotto.</p>
<p>Tra le patologie che si imputano agli PFAS troviamo alcuni tipi di tumori, problemi all’apparato riproduttivo e al feto e sono considerati interferenti endocrini.</p>
<p>È sicuramente di rilevanza un rapporto del Nordic Council in cui hanno indicato che nell’Unione Europea l’esposizione agli PFAS costa in termini di salute tra i 52 e gli 84 miliardi l’anno.</p>
<p>In Italia, in cui la produzione e la commercializzazione di pentole antiaderenti è ancora concessa, ci si aspetta almeno che i consumatori siano avvisati circa i danni che si possano subire nel tempo. Non ammalarsi è un diritto di ciascun ciascun cittadino.</p>