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“Non Mi Sento Tanto Bene”: 16enne si accascia e muore dopo aver mangiato una pizza

<p><img class&equals;"alignnone size-full wp-image-29120" src&equals;"https&colon;&sol;&sol;www&period;ilmondodelledonne&period;net&sol;wp-content&sol;uploads&sol;2020&sol;11&sol;iStock-160103034&period;jpg" alt&equals;"" width&equals;"725" height&equals;"482" &sol;><&sol;p>&NewLine;<p>16enne si accascia e muore&comma; davanti agli occhi di alcuni suoi amici&comma; dopo aver mangiato una pizza&period; Il giovane&comma; residente in un comune in provincia di Padova&comma; è deceduto per una maledetta fatalità&period;<&sol;p>&NewLine;<p><strong>Filippo Pedron<&sol;strong> era uno studente e un giovane pieno di voglia di vivere&comma; sempre molto solare ed allegro&comma; residente a Cavino&comma; frazione di San Giorgio delle Pertiche&comma; in provincia di Padova&period; Stava semplicemente mangiando una pizza&comma; trascorrendo con i suoi coetanei qualche ora di relax ma&comma; non sentendosi bene&comma; si è alzato per prendere una boccata d&&num;8217&semi;aria&period;<&sol;p>&NewLine;<p>Inutile l&&num;8217&semi;intervento di rianimazione esercitato dai presenti e dal personale del 118&period;<&sol;p>&NewLine;<p>Le cause della sua morte restano sconosciute&colon; probabilmente il giovane soffriva di patologie a lui sconosciute o allergie alimentari scatenate da qualche alimento contenuto nella pizza&period;<&sol;p>&NewLine;<p>Avrebbe compiuto 17 anni tra poco&comma; era un alunno modello dell&&num;8217&semi; istituto tecnico professionale a Cittadella&period;<&sol;p>&NewLine;<p>Increduli i suoi genitori che&comma; insieme agli altri due figli&comma; piangono la perdita di Filippo&comma; strappato a questa terra in modo del tutto crudele&period;<&sol;p>&NewLine;<p>Commovente il messaggio del sindaco&comma; che con tanto dolore ha dedicato poche ma intense parole di cordoglio&colon;<&sol;p>&NewLine;<p>&OpenCurlyDoubleQuote;<em>È un giorno difficile per la nostra Comunità&comma; rilsvegliatasi in questo caldo lunedì d’estate stravolta dalla brutta notizia che il cielo ha nuovamente aperto le sue porte ad un giovane concittadino&comma; la cui vita è stata spezzata troppo presto&period;<&sol;em><&sol;p>&NewLine;<p><em>Eventi così ci spingono ogni volta a riflettere&comma; ad interrogarci&comma; a ricercare un perché&comma; senza mai trovare una risposta che possa giustificare una tragedia così ingiusta e incomprensibile&period;<&sol;em><&sol;p>&NewLine;<p><em>Stringiamoci tutti&comma; in rispettoso silenzio&comma; al dolore della famiglia&comma; dei parenti e degli amici&comma; affidando a Dio questa giovane anima e ai nostri cuori il suo ricordo&&num;8221&semi;&period;<&sol;em><&sol;p>&NewLine;<p>&&num;8220&semi;<em>Quante domande meriterebbero una risposta<&sol;em> – ha aggiunto il parroco del paese – <em>perché non si può morire cosi giovani&comma; improvvisamente&comma; nel pieno della vitalità e delle forze&comma; dei sogni e dei progetti&period; Non ci si può lasciare senza un saluto&comma; un abbraccio&comma; un bacio&comma; un grazie detto e ricambiato&&num;8221&semi;&period;<&sol;em><&sol;p>&NewLine;<p>«Eri il nostro grande amico buono&comma; sempre allegro&comma; sorridente&comma; educato&period; Tanti i momenti b<em>elli vissuti nello scuola&comma; nello sport&comma; nel gruppo AC&period; Da domenica ci chiediamo il perché<&sol;em>»&comma; una testimonianza&period;<&sol;p>&NewLine;<p>«<em>Nessuno mai si sarebbe immaginato che quel sabato sarebbe stato l’ultimo giorno in cui avremmo potuto stare con te&period; Eri cosi giovane&period; Ci mancherà la tua spensieratezza e la voglia di evadere dalle regole&period; Ricordi quando facevamo a gara a lanciare aeroplanini dalla finestra delle Medie&comma; o quando ti sei chiuso in bagno durante la lezione antincendio&quest; Quando abbiamo scassinato il lucchetto nel campo scuola e ci hanno ripreso le telecamere o quando per vincere un gelato gratis ne mangiasti 8&quest; Impossibile dimenticare i tuoi piedi enormi che chiamavamo barche&comma; le tue ginocchia che quasi toccavano il manubrio o quando agli stop posavi il piede a terra per sostenere il motorino»<&sol;em>&period;<&sol;p>&NewLine;<p>La mamma ha ricordato suo figlio con tenerezza&colon; «<em>Ciao Pippo&comma; sono seduta qui nella tua sedia scassata davanti al tuo computer e non riesco a trovare le parole giuste per poter descriverti al meglio&period; Parlare di te alle persone mi sembra una cosa strana&comma; ma di una cosa ho avuto la certezza in questi giorni&colon; sei riuscito a trasmettere a tutti la tua bontà&comma; la tua simpatia e soprattutto quel tuo sorriso smagliante che contagiava ogni persona che ti passava accanto portando così un raggio di sole nelle giornate buie&period; <&sol;em><&sol;p>&NewLine;<p><em>Questa è l’unica cosa che mi rende felice perché ho capito che tutti i valori che ti abbiamo trasmesso sei riuscito a trasformarli in qualcosa di grandioso&period; Caro Filippo&comma; proteggi Matteo ed Eva nel loro cammino di vita e dai la forza a me e a papà di andare avanti»&period;<&sol;em><&sol;p>&NewLine;