Attualità

Nardò. Raccolgono angurie sotto il sole cocente per 1,40 euro a quintale: operaio si spezza schiena

<h6><em>La realtà di molti italiani che per guadagnarsi pochi euro al giorno sono costretti a fare lavori anche pesanti senza che nessuno tuteli la loro salute&period;<&sol;em><&sol;h6>&NewLine;<p><img class&equals;"alignnone size-full wp-image-4685" src&equals;"https&colon;&sol;&sol;www&period;ilmondodelledonne&period;net&sol;wp-content&sol;uploads&sol;2019&sol;08&sol;iStock-509822385&period;jpg" alt&equals;"" width&equals;"724" height&equals;"482" &sol;><&sol;p>&NewLine;<p>Sarà un imprenditore di 37 anni a dover rispondere di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro&period; Sono 5 gli operai che si sono rivolti ai carabinieri di Gallipoli per denunciare una situazione che non riescono più a sopportare&colon; sfruttati in cambio di pochi spiccioli&period; Uno tra questi si è anche spezzato la schiena durante il faticoso lavoro della raccolta di angurie da cui riceveva 1&period;40 euro a quintale&period;<&sol;p>&NewLine;<p>Una situazione in cui vivono non solo tunisini che per lavoro si adattano a fare anche lavori così pesanti&comma; ma anche cittadini stessi di Nardò o Lecce e provincia che sono sfruttati allo stesso modo&period; In mancanza di lavoro&comma; uomini e donne lavorano ore sotto il sole&comma; per coltivare ortaggi e spesso nessuno li tutela&comma; nessuno li ripagherà in caso di infortunio&period;<&sol;p>&NewLine;<h6><strong>Sfruttamento di manodopera&comma; questa l &OpenCurlyQuote;accusa&period;<&sol;strong><&sol;h6>&NewLine;<p>Questa l’accusa per cui è stato arrestato un imprenditore agricolo&comma; A&period; L&period;&comma; ora ai domiciliari&period; Secondo quanto ricostruito dai militari della compagnia di Gallipoli che hanno monitorato le campagne&comma; gli operai erano sottoposti a condizioni di vita degradanti poiché venivano alloggiati in una struttura fatiscente nelle campagne della cittadina salentina&comma; e con paghe irrisorie&comma; circa 1&comma;40 euro per quintale di angurie raccolte&period;<&sol;p>&NewLine;<p>Sono stati i carabinieri di Gallipoli a documentare lo sfruttamento dei cinque tunisini con vari servizi di osservazione&comma; controllo e pedinamento&comma; raccogliendo anche le dichiarazioni dei braccianti&comma; che prestavano la propria attività lavorativa senza aver ricevuto alcun dispositivo di protezione individuale &lpar; erano costretti a procurarsi autonomamente guanti&comma; scarpe&comma; pantaloni anti strappo etc&period;&rpar; e in totale mancanza di bagni chimici nei luoghi di lavoro&comma; senza alcuna visita medica né corsi di formazione ed informazione&period; Uno di loro ha confessato ai carabinieri di aver subito qualche giorno fa uno strappo muscolare alla schiena&period; Gli operai avevano prestato ininterrottamente attività lavorativa per la raccolta di angurie dal 17 giugno sino al 2 luglio&period; Questo in violazione dei contratti collettivi nazionali e territoriali&comma; non rispettando peraltro l’ordinanza sindacale del comune neretino&comma; in virtù della quale è proibito lavorare sui campi agricoli dalle ore 12&colon;30 alle ore 16&colon;30 dal 21 giugno al 31 agosto&period;<&sol;p>&NewLine;<p>Il sindaco Pippi Mellone rilascia la seguente dichiarazione&colon; &OpenCurlyDoubleQuote;<em>Da sindaco&comma; su questo fronte&comma; mi sono assunto tutte le responsabilità del caso e posso dire a testa alta di aver fatto tutto quello che era nelle prerogative mie e della mia amministrazione per migliorare le condizioni dei braccianti italiani e stranieri&comma; per rendere dignitosa l’accoglienza dei lavoratori&comma; per porre in essere condizioni favorevoli a un rapporto normale tra datori e lavoratori&comma; per tutelare le tante aziende agricole che operano rispettando le regole<&sol;em>&period; <em>Per quanto ci riguarda&comma; nella nostra Nardò la barbarie non passeranno<&sol;em> mai”&comma; conclude il primo cittadino di Nardò&period;<&sol;p>&NewLine;