<h6><em>I fatti a Brenzone, in riva al Lago di Garda. A denunciare l’accaduto l’ex presidente della Pro Loco Lorena Pinamonte: ”È accaduto che nei giorni scorsi, una persona non identificata, giorno dopo giorno, abbia preso a sassate la cigna e le uova, che di volta in volta sono state tutte rotte, arrivando alla macabra fine”</em></h6>
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<p>“Oggi sarebbe stato il 42esimo giorno di cova. È accaduto che nei giorni scorsi, una persona non identificata, giorno dopo giorno, abbia preso a sassate la cigna e le uova, che di volta in volta sono state tutte rotte, arrivando alla macabra fine”. A segnalare quanto accaduto a Brenzone, ex Lorena Pinamonte, ex presidente della Pro Loco della località di poco meno di 2500 anime adagiata sulle rive del Lago di Garda.</p>
<p><img class="alignnone size-full wp-image-20868" src="https://www.ilmondodelledonne.net/wp-content/uploads/2020/05/iStock-1223841488.jpg" alt="" width="725" height="482" /></p>
<p>“Ora, la colpa non è da imputare alla ruspetta che ieri sistemava la spiaggia (l’ultimo uovo era già rotto prima del suo arrivo), non è da imputare al Sindaco (40 giorni fa circa gli chiesi di far portare delle transenne, ritenute da lui inutili dato il lockdown per il Coronavirus che impediva di uscire e per dirla tutta ora alla luce dei fatti anche se le avesse fatte portare, le transenne, non avrebbero di sicuro impedito le mal intenzioni di qualche mentecatto), non è da imputare ad una presunta volpe perché più di 3 persone hanno visto una persona non identificata gironzolare attorno al nido con i sassi dentro i pugni chiusi dietro la schiena ed una lo ha pure visto compiere il gesto” continua Pinamonte”. “Purtroppo non ci sono foto o video che possano dare prove e senza prove si può solo denunciare ignoti. Ma una cosa è certa – conclude la Pinamonte -, se mai arrivasse la nostra estinzione (e ci stiamo andando vicini) ce la saremo meritata tutta”.</p>
<p>Le testimonianze raccontano dunque di una persona con fare sospetto si aggirava nell&#8217;area del nido, ma ciò che più inquieta sono le motivazioni che possono aver spinto il responsabile a compiere l&#8217;insano gesto.</p>