<p><img class="size-full wp-image-24392 alignnone" src="https://www.ilmondodelledonne.net/wp-content/uploads/2020/07/116471780_682673102318211_1064124733772424748_o.jpg" alt="" width="1024" height="768" /></p>
<p><span style="font-size: 8pt;">Immagine <a href="https://www.facebook.com/pg/Aiello.Piera/photos/?ref=page_internal">Facebook</a></span></p>
<p>La deputata del M5s, Piera Aiello, è finita nel mirino delle critiche social per la frase detta che ha creato scalpore. Pronunciata durante un convegno, la deputata avrebbe creato un paragone tra i testimoni di giustizia e gli ebrei uccisi nei campi di concentramento: “<em>Gli ebrei quando venivano deportati ad Auschwitz avevano la fortuna di essere uccisi, noi invece siamo uccisi giorno per giorno”.</em></p>
<h6><strong>La frase shock di Piera Aiello</strong></h6>
<p>“<em>Gli ebrei quando venivano deportati ad Auschwitz avevano la fortuna di essere uccisi, noi invece siamo uccisi giorno per giorno</em>”. Una frase infelice quella pronunciata da Piera Aiello, testimone di giustizia e deputata del Movimento 5 Stelle. Che l’ha fatta finire nella polemica. Le parole di Aiello sono state pronunciate durante un convegno a Ottaviano, in Campania. Aiello, eletta in Sicilia, ha fatto tutta la sua campagna elettorale con il volto coperto. Testimone di giustizia da 27 anni, è stata la prima testimone eletta alla Camera. È diventata testimone dopo l’omicidio del marito Nicolò Atria, vittima della mafia.</p>
<p>Aiello, durante il convegno, inizia il suo discorso paragonando i testimoni di giustizia agli ebrei che venivano deportati ad Auschwitz. “<em>Io il giorno della memoria lo sento mio, noi siamo dei deportati”</em>, afferma la deputata del Movimento 5 Stelle. Che continua: “<em>Abbiamo tutti un numero di matricola. Però dico una cosa: gli ebrei quando venivano deportati ad Auschwitz avevano la fortuna di essere uccisi, noi invece siamo uccisi giorno per giorno. Questa fortuna purtroppo non ce l’abbiamo</em>”. Una fortuna, secondo la provocazione di Aiello, che metterebbe “<em>la parola fine a questo percorso di dolore</em>”. Le parole di Aiello sono state aspramente criticate. Tanto da portare la stessa deputata a scusarsi con un post su Facebook per quanto affermato, cercando di spiegare come sia venuta fuori questa frase infelice.</p>
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<h6><strong>Le scuse di Aiello</strong></h6>
<p>In un post su Facebook Aiello spiega: “<em>Evidentemente il mio dire è stato oggetto di polemica per aver paragonato i testimoni di giustizia agli ebrei deportati ad Auschwitz. Chiedo scusa ai familiari delle vittime dell&#8217;olocausto, non era assolutamente mia intenzione ferire la memoria di nessuno. Volevo semplicemente manifestare la condizione che noi testimoni siamo costretti a vivere per via di uno Stato praticamente assente: ci sentiamo chiamati a morire tutti i giorni. Rischiamo di subire da un momento all&#8217;altro un attacco mortale da parte di tutte quelle persone che ci vedono come “nemici”, mentre lo Stato rimane inerte a guardare tutto quello che ci capita senza prendere provvedimento alcuno. Non sono mai stata antisemita o razzista, ho sempre lottato per una categoria – quella dei testimoni e quella dei collaboratori – che è debole e inascoltata”</em>.</p>
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