Salute

Invecchiamento cerebrale: cause, sintomi e come fare per rallentarlo.

<h6><em>Con il passare degli anni il cervello rallenta drasticamente le attività cognitive&comma; processo che risulta del tutto fisiologico&period; Ci sono comportamenti che possiamo adottare per rallentare tutto ciò&period; Ecco quali&period;<&sol;em><&sol;h6>&NewLine;<p><img class&equals;"alignnone size-full wp-image-1161" src&equals;"https&colon;&sol;&sol;www&period;ilmondodelledonne&period;net&sol;wp-content&sol;uploads&sol;2019&sol;05&sol;40199436&lowbar;s&period;jpg" alt&equals;"" width&equals;"848" height&equals;"565" &sol;><&sol;p>&NewLine;<p>L’invecchiamento cognitivo &&num;8211&semi; cerebrale rappresenta un processo del tutto normale e fisiologico che procede lento con il passare del tempo e degli anni&period; Il corpo dopo i quarant’anni inizia a piccoli passi ad invecchiare e questo accade anche per il nostro cervello e per la nostra mente&period;<&sol;p>&NewLine;<p><strong>La causa di questo fenomeno è molto semplice&colon; si riscontra&comma; nel tempo&comma; una diminuzione del numero e del volume delle cellule nervose e si riduce pertanto la comunicazione tra di esse&period;<&sol;strong><&sol;p>&NewLine;<p>E’stato calcolato che dopo i 50 anni iniziano a perdersi circa <strong>50&period;000 neuron<&sol;strong>i al giorno e all’età di 70&comma; il numero cresce vertiginosamente e si arrivano a smarrire <strong>150&period;000 neuroni<&sol;strong> quotidianamente&period;<&sol;p>&NewLine;<h5><strong>Le cause<&sol;strong><&sol;h5>&NewLine;<p>I fattori che determinano l’invecchiamento cerebrale sono davvero molti e variano da individuo ad individuo&colon;<&sol;p>&NewLine;<ul>&NewLine;<li>Sedentarietà<&sol;li>&NewLine;<li>Fumo<&sol;li>&NewLine;<li>Alcool<&sol;li>&NewLine;<li>Uso di psicofarmaci<&sol;li>&NewLine;<li>Scarsa cultura<&sol;li>&NewLine;<li>Aterosclerosi<&sol;li>&NewLine;<li>Predisposizione genetica<&sol;li>&NewLine;<li>Poco o scarso interesse per le attività culturali come leggere&comma; studiare&comma; avere hobby&period;<&sol;li>&NewLine;<&sol;ul>&NewLine;<p>Un eccessivo rallentamento delle attività cognitive e cerebrali&comma; come preannunciato&comma; determinano un rallentamento della memoria molto drastico&colon; non si ricordano più con facilità i nomi delle persone&comma; i luoghi&comma; i numeri di telefono che una volta conoscevamo alla perfezione&semi; si osserva anche diminuzione dell’attenzione&comma; del giudizio&comma; del ragionamento&comma; del linguaggio&period;<&sol;p>&NewLine;<p>Quando i sintomi dell’invecchiamento sono eccessivi e rapidi&comma; probabilmente si sta andando incontro a malattie e patologie un po’ più gravi tra cui <strong>l’Alzheimer e il morbo di Parkinson<&sol;strong>&comma; patologie che coinvolgono sia la sfera cognitiva che muscolare&period;<&sol;p>&NewLine;<h6><strong>Ecco cosa fare e non fare per rallentare l&&num;8217&semi;invecchiamento cerebrale<&sol;strong><&sol;h6>&NewLine;<p>Prima regola fondamentale è nutrire le cellule e fornire loro le giuste sostanze nutritive per garantire la rinascita delle cellule invecchiate&period;<&sol;p>&NewLine;<p><strong>E’opportuno seguire un’alimentazione sana ed equilibrata<&sol;strong>&comma; ricca di frutta&comma; verdura&comma; cereali integrali&comma; proteine nobili ed evitare zuccheri e grassi&period;<&sol;p>&NewLine;<p>Inoltre&comma; la produzione di neuroni avviene anche grazie alla <strong>regolare attività fisica<&sol;strong>&colon; l’ossigenazione potenzia la rigenerazione cellulare e ha funzione di riparare quelle danneggiate&period;<&sol;p>&NewLine;<p>E’ buona norma astenersi dal fumo&comma; dall’alcool&comma; dalle droghe anche se leggere&period;<&sol;p>&NewLine;<p>Importantissimo inoltre è favorire <strong>attività che potenziano la memoria<&sol;strong>&colon; leggere&comma; scrivere&comma; dipingere&comma; ascoltare musica&comma; suonare&period;&period;<&sol;p>&NewLine;<h6><strong>Ecco cosa confermano gli studi scientifici<&sol;strong><&sol;h6>&NewLine;<p>Le ricerche scientifiche sono tantissime e tutte confermano la stessa cosa&period;<&sol;p>&NewLine;<p>L’American Accademy of Nerology ha effettuato nell’anno 2013 uno studio su 295 individui di età compresa tra 80 e 89 anni&comma; alcuni dei quali svolgevano attività fisica e amavano leggere e scrivere&comma; altri non erano interessati ad alcuna attività&period;<&sol;p>&NewLine;<p>Successivamente alla loro morte&comma; sono stati esaminati i loro cervelli per riscontrare la presenza di placche o lesioni che indicano demenza&period;<&sol;p>&NewLine;<p>Coloro che sin da giovani avevano fatto attività stimolanti&comma; avevano un declino cognitivo minore del 15 &percnt; rispetto a chi&comma; nel corso della vita non era stato partecipe a nulla ed era stato privo di interesse&period;<&sol;p>&NewLine;<p style&equals;"text-align&colon; right&semi;"><span style&equals;"font-size&colon; 10pt&semi;"><strong>© Riproduzione riservata<&sol;strong><&sol;span><&sol;p>&NewLine;