Salute

Intolleranza al lattosio, ecco come riconoscerla

<h5><&sol;h5>&NewLine;<h5><em>Sono svariati i sintomi e un semplice test è in grado di dare giusta diagnosi<&sol;em><&sol;h5>&NewLine;<p><img class&equals;"alignnone size-full wp-image-2343" src&equals;"https&colon;&sol;&sol;www&period;ilmondodelledonne&period;net&sol;wp-content&sol;uploads&sol;2019&sol;06&sol;45892007&lowbar;m&period;jpg" alt&equals;"" width&equals;"848" height&equals;"565" &sol;><&sol;p>&NewLine;<p>Gran parte degli alimenti che portiamo in tavola quotidianamente contengono lattosio&comma; infatti&comma; anche se in piccole quantità&comma; il latte viene utilizzato per realizzare qualsiasi alimento industriale&period;<&sol;p>&NewLine;<p>Non tutti lo sanno ma l’intolleranza al lattosio è molto diffusa&comma; difficile da riconoscere subito perché i suoi sintomi possono essere confusi con quelli della colite&comma; del colon irritabile&comma; della gastroenterite e di altre patologie&period;<&sol;p>&NewLine;<h5><strong>Cosa significa essere intolleranti al latte e derivati&quest;<&sol;strong><&sol;h5>&NewLine;<p>Il nostro apparato digestivo è costituito da enzimi che hanno il compito di scindere&comma; ovvero di digerire&comma; i cibi che ingeriamo&period;<&sol;p>&NewLine;<p>L’intolleranza al lattosio nasce quando si verifica una mancanza nel corpo dell’enzima lattasi che ha il compito di eliminare il lattosio&comma; il principale zucchero del latte&comma; il glucosio e il galattosio&period;<&sol;p>&NewLine;<p>Quando si ingerisce il cibo ricco di lattosio e quando perciò gli enzimi non svolgono il loro compito perfettamente&comma; il lattosio rimane nell’intestino&comma; non viene espulso e inizia a fermentare a causa della flora batterica e cominciano a prodursi gas e diarrea&period;<&sol;p>&NewLine;<h5><strong>Le 3 cause più frequenti<&sol;strong><&sol;h5>&NewLine;<p>Sono 3 le cause che ci possono portare a generare questo tipo di intolleranza&comma; scopriamole insieme&period;<&sol;p>&NewLine;<h6><strong>Mancanza degli enzimi di tipo ereditario<&sol;strong><&sol;h6>&NewLine;<p>Durante il periodo della gravidanza&comma; può capitare che la mamma trasmetta al nascituro la sua intolleranza al lattosio tramite mutazione genetica&period; Chi ha l’intolleranza al lattosio&comma; infatti&comma; dovrebbe sottoporsi al test del DNA per conoscere se ha o non ha la capacità di indurre mutazione genetica&period;<&sol;p>&NewLine;<p>In questi casi il nascituro mostrerà subito i primi sintomi e andrà alimentato con latte artificiale AD ovvero ad alta digeribilità&period;<&sol;p>&NewLine;<h6><strong>Intolleranza post nascita&comma; in età infantile<&sol;strong><&sol;h6>&NewLine;<p>Di solito il nostro corpo è in grado di digerire il latte fino a 7 anni&comma; dopo&comma; la funzione dell’enzima lattasi si riduce notevolmente&period;<&sol;p>&NewLine;<p>Iniziano a comparire i sintomi che porteranno ad un’intolleranza definitiva&period;<&sol;p>&NewLine;<h6><strong>Intolleranza causata da rotavirus<&sol;strong><&sol;h6>&NewLine;<p>L’intolleranza può innescarsi a causa di una diarrea acuta come ad esempio da rotavirus&comma; in questo caso passerà velocemente&comma; il tempo sufficiente per ripristinare la flora batterica&period;<&sol;p>&NewLine;<h5><strong>I sintomi<&sol;strong><&sol;h5>&NewLine;<p>Il cibo&comma; come accennato in precedenza&comma; se contiene lattosio ma non ci sono enzimi in grado di digerirlo&comma; rimane nel corpo e fermenta&period; Elevate quantità di idrogeno iniziano a procurare <strong>gonfiore&comma; tensione addominale&comma; meteorismo&comma; coliche gassose&comma; ritenzione idrica&comma; diarrea&comma; nausea&comma; sensazione di pienezza&comma; dolori addominali&comma; gorgoglii intestinali&period;<&sol;strong><&sol;p>&NewLine;<p>Questi sintomi si alleviano 2 ore dopo aver mangiato ma posso protrarsi anche di più&period;<&sol;p>&NewLine;<h5><strong>Quali test eseguire per riconoscerla&quest;<&sol;strong><&sol;h5>&NewLine;<p>Quando il medico si accorge che ci può essere un intolleranza al lattosio&comma; decide di prescrivere un test indispensabile per accertarne i suoi dubbi&period;<&sol;p>&NewLine;<p><strong>Questo esame diagnostico si chiama <em>breath test <&sol;em>ovvero test del respiro&period;<&sol;strong><&sol;p>&NewLine;<p>Eseguirlo è semplicissimo e non invasivo&colon; viene somministrato al paziente una bevanda contenente un’alta concentrazione di lattosio e a intervalli regolari viene chiesto di soffiare per pochi secondi in un sacchetto che valuta il valore di idrogeno presente nel respiro&period;<&sol;p>&NewLine;<p>Se la quantità di idrogeno è assai elevata&comma; significa che gli enzimi non hanno digerito il lattosio e stanno fermentando e producendo gas&period;<&sol;p>&NewLine;<p>Se i valori di idrogeno superano un determinato valore standard&comma; l’intolleranza è accertata&period;<&sol;p>&NewLine;<h5><strong>Cura e dieta consigliata<&sol;strong><&sol;h5>&NewLine;<p>L’unica cura per non soffrire dei sintomi fastidiosi è <strong>eliminare dalla propria dieta gli alimenti derivati dal latte vaccino e il latte stesso<&sol;strong>&comma; ma in alcuni casi è comunque possibile assumerne anche una piccolissima quantità che viene tollerata senza problemi ma molte persone&period;<&sol;p>&NewLine;<p>Il latte e i suoi derivati oltretutto si trovano ovunque&comma; sono tra gli ingredienti di molti prodotti industriali&colon;<&sol;p>&NewLine;<ul>&NewLine;<li>Insaccati<&sol;li>&NewLine;<li>Farmaci<&sol;li>&NewLine;<li>Pane<&sol;li>&NewLine;<li>Merendine<&sol;li>&NewLine;<li>Prodotti surgelati<&sol;li>&NewLine;<li>Caramelle e dolciumi<&sol;li>&NewLine;<li>Gelati<&sol;li>&NewLine;<li>Cibi in scatola<&sol;li>&NewLine;<li>Patatine e snack salati<&sol;li>&NewLine;<li>Cereali da colazione<&sol;li>&NewLine;<&sol;ul>&NewLine;<p>Attualmente ci sono in commercio cibi e prodotti creati opportunamente per gli intolleranti e sostituiscono il latte di soia a quello vaccino e sono ugualmente prodotti buoni e sani&period;<&sol;p>&NewLine;<p>Per aumentare il quantitativo di calcio&comma; se si mangiano prodotti senza lattosio&comma; basta integrare ed aumentare il consumo di frutta secca e legumi&period;<&sol;p>&NewLine;<p style&equals;"text-align&colon; right&semi;"><strong><span style&equals;"font-size&colon; 10pt&semi;">© Riproduzione riservata<&sol;span><&sol;strong><&sol;p>&NewLine;