<p><img class="alignnone size-full wp-image-28457" src="https://www.ilmondodelledonne.net/wp-content/uploads/2020/11/iStock-1253877203.jpg" alt="" width="724" height="483" /></p>
<p>Da quando l&#8217;Italia è stata divisa in zone rosse, arancioni e gialle, sono ritornate le autocertificazioni, per permettere ai cittadini di spostarsi tra regioni e comuni.<br />
Quando le Forze dell&#8217;ordine fermano il soggetto durante un posto di blocco, chiedendo la motivazione dello spostamento, ciascun cittadino dovrà riferire se il movimento è dovuto a motivi di salute, di lavoro o necessità.</p>
<p>Mentire alle Forze dell&#8217;ordine, può costare davvero caro, insomma, forse meglio pensarci due volte.</p>
<p>Sono arrivati infatti i primi decreti di condanna per i &#8220;furbetti&#8221; che durante i controlli del primo lockdown avevano mentito sulle dichiarazioni, ottenendo multe salate e rischio di ritrovarsi &#8220;macchiata&#8221; la fedina penali.</p>
<h6><strong>Sanzioni per chi mente sull&#8217;autocertificazione</strong></h6>
<p><img class="alignnone size-full wp-image-28458" src="https://www.ilmondodelledonne.net/wp-content/uploads/2020/11/iStock-1217361856-1.jpg" alt="" width="724" height="483" /></p>
<p>Il reato contestato è quello previsto dall’articolo 483 del Codice penale: falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico e la pena base va da due mesi di reclusione, ridotta e convertita in oltre duemila euro di multa. &#8220;<em>Non si tratta di una sanzione amministrativa</em>, <em>ma di una condanna convertita in multa che finisce nel casellario giudiziale</em>&#8220;. A cadere nella trappola sono i furbetti che durante il primo lockdown avevano mentito spudoratamente e ora, tramite controlli incrociati delle forze dell&#8217;ordine, sono stati beccati e accusati di falso. Per molti di loro cominciano ad arrivare i decreti di condanna: multe salate e, in alcuni casi, fedina penale macchiata.</p>
<p>Per la Corte di Cassazione le dichiarazioni sostitutive, se rese a un pubblico ufficiale, possono configurare il reato di falso ideologico commesso da privato in atto pubblico.</p>
<p>Tra i tanti soggetti &#8220;beccati&#8221; ci sono ragazzi che avevano dichiarato di essersi riversati per strada o nei parchi per fare attività fisica invece, il loro scopo era quello di fumarsi una sigaretta con gli amici e incontrarsi per fare due chiacchiere.</p>
<p>Per scongiurare il decreto del Tribunale, sicuramente avrebbero fatto meglio allora a dire la verità, magari ammettendo di non avere un giustificato motivo per stare in giro: avrebbero rischiato una sanzione amministrativa da 400 a 1.000 euro, come previsto dalla legge 35/2020 (di conversione del Dl 19/2020) e non una condanna penale, che scatta invece quando si dichiara il falso a pubblici ufficiali. Inoltre, se il decreto ricevuto non viene impugnato entro 15 giorni dalla notifica, il giudice ne ordina l’esecuzione, quindi la fedina penale potrebbe rimanere irrimediabilmente macchiata.</p>
<p>Pochi sanno quindi, che oltre alla sanzione, scatta la condanna di 2 anni di reclusione e per chi non è incensurato, significa finire tra le sbarre. Essa rappresenta una sanzione penale che resta sul casellario giudiziale. In vista di un altro lockdown in Italia e per chi vive nelle zone rosse, si consiglia di adeguarsi alle norme del nuovo dpcm, evitando spostamenti non concessi, che predispongono a false dichiarazioni e relative conseguenze penali.</p>