<p><img class="alignnone size-full wp-image-27384" src="https://www.ilmondodelledonne.net/wp-content/uploads/2020/10/iStock-496703757.png" alt="" width="1200" height="601" /></p>
<p><strong>Luciana Lamorgese</strong> è una dirigente pubblica, prefetto e politica italiana e dal 5 settembre 2019 ricopre la carica di Ministra dell&#8217;Interno nel Governo Conte II, succedendo a Matteo Salvini.</p>
<p>Ospite di Maria Latella al Caffè della domenica a Radio 24 ha ampliato il suo discorso, trattando sia la questione dei migranti e ha offerto una valutazione sull&#8217;attuale situazione Covid. “<em>Il momento è difficile, le forze di polizia hanno già dimostrato grande capacita di controllo, responsabilità e umanità. Ieri ho fatto un giro a Milano, guardavo i bar all’aperto, i tavolini erano molto ravvicinati, serve un senso di responsabilità anche da parte degli esercenti, dei bar e dei servizi commerciali. È una battaglia che dobbiamo vincere tutti insieme, anche i titolari devono prestare la giusta attenzione al rispetto delle regole che saranno comunque oggetto di controlli da parte delle forze dell’ordine“.</em></p>
<p>“<em>Non sono i migranti a portare il Covid, i numeri non sono preoccupanti in relazione ai dati generali sul territorio italiano</em>”, sostiene ancora Lamorgese. “<em>Abbiamo inviato militari in Sicilia non per il Covid ma perché gli arrivi erano tanti e la Sicilia sopportava un peso notevolissimo. Dagli ultimi dati provenienti dalle strutture di prima accoglienza sappiamo che delle 56 mila persone presenti solo il 2,7% è positivo. L’attenzione del Governo è comunque costante, facciamo tamponi agli arrivi e abbiamo predisposto navi per le quarantene“.</em></p>
<h6><strong>Lamorgese, salvare i migranti dal traffico umano</strong></h6>
<p><img class="alignnone wp-image-27392" src="https://www.ilmondodelledonne.net/wp-content/uploads/2020/10/iStock-1212606604.jpg" alt="" width="800" height="475" /></p>
<p>Luciana Lamorgese ha un obbiettivo ben preciso: favorendo il regolare flusso migratorio verso il nostro paese, potrà sottrarre i migranti allo sfruttamento dei trafficanti di esseri umani.</p>
<p>È quanto afferma lei stessa in un intervista con l<em>’Avvenire</em>, in cui ricorda che si è tentato “<em>di non perdere mai di vista due parametri di riferimento fondamentali in tema di immigrazione: la dignità delle persone che vengono accolte e la sicurezza delle comunità che accolgono“.</em></p>
<p>Ci si è dunque mossi tra questi due parametri “<em>per rimodulare le norme dei decreti 112 del 2018 e 53 del 2019 che, negli ultimi due anni, hanno sostanzialmente desertificato il sistema di accoglienza diffuso nei territori, finendo così per alimentare un esercito di ‘fantasmi’ senza volto e senza identità”.</em> Si è ripianificato un sistema per accogliere e far integrare i migranti (Sai), “<em>diffuso in piccoli centri presenti in tutte le regioni, in cui gli immigrati hanno un nome, i documenti, un domicilio certo e magari anche la possibilità di essere impiegati regolarmente o di essere reclutati per lavori socialmente utili“.</em></p>
<p><img class="alignnone size-full wp-image-27393" src="https://www.ilmondodelledonne.net/wp-content/uploads/2020/10/iStock-1096896278-2.jpg" alt="" width="787" height="443" /></p>
<p>Secondo Lamorgese, la forza del suddetto decreto “<em>sta nel fatto che interviene con il bisturi, e non con l’accetta, sul nodo della protezione umanitaria, che va affrontato nel rispetto degli obblighi internazionali assunti dal nostro Paese</em>“.</p>
<p>Il testo secondo la ministra, “<em>è il frutto di un lavoro lungo e complesso portato a termine con gli esponenti della maggioranza“, </em>ecco perché si augura<em> “che l’impianto non subisca modifiche tali da rimettere in discussione tutto il provvedimento“. </em></p>
<p>Infine Lamorgese afferma che<em> “i tanti ragazzi e giovani nati da genitori stranieri residenti da tempo in Italia, e che frequentano le nostre scuole abbiano diritto ad avere una risposta dalla politica, sentendosi già parte della nostra comunità“</em>.</p>