Attualità

Con 2300 ricoverati in terapia intensiva scatterà il lockdown: ad oggi sono 1000

<p><img class&equals;"alignnone size-full wp-image-27872" src&equals;"https&colon;&sol;&sol;www&period;ilmondodelledonne&period;net&sol;wp-content&sol;uploads&sol;2020&sol;10&sol;iStock-1139755635-1&period;jpg" alt&equals;"" width&equals;"724" height&equals;"483" &sol;><&sol;p>&NewLine;<p>La situazione sembra peggiorare giorno per giorno e oggi si sono registrati ancora una volta 16&period;000 nuovi positivi&period; Il dato che fa più timore non è il numero degli infetti&comma; che potrebbero anche semplicemente non sviluppare la malattia&comma; ma piuttosto il numero dei pazienti in terapia intensiva&period;<&sol;p>&NewLine;<p>Se il numero dei nuovi positivi da Covid e soprattutto quello dei ricoverati continuerà ad aumentare in maniera veloce come in questi giorni&comma; sembra scontato che si debba procedere ad altre chiusure progressive&comma; se non addirittura a un nuovo lockdown&period;<&sol;p>&NewLine;<p>Conte è molto preoccupato e nonostante la situazione non è paragonabile a quella di Marzo&comma; sembra particolarmente convinto che nelle prossime settimane possa aumentare la curva dei contagi&comma; a tal punto da dover prendere provvedimenti seri&period; Palazzo Chigi al momento lo esclude&comma; anche se all’interno dell’esecutivo una soglia è stata comunque fissata&colon; 2&period;300 persone in terapia intensiva&period; È questo il livello di allarme che potrebbe far scattare misure drastiche&period;<&sol;p>&NewLine;<p>Il ministro della Salute Roberto Speranza e quello degli Affari regionali Francesco Boccia trattano con le Regioni&comma; lavorano insieme per rendere le misure omogenee in tutta Italia&period; Consapevoli che quanto deciso finora &&num;8211&semi; compreso l’uso obbligatorio delle mascherine — all’aperto e al chiuso e il coprifuoco dalle 23 o dalle 24 — potrebbe non bastare ad evitare il peggio&period; Lo studio dell’Iss sugli scenari di crisi ha già individuato il livello «alto»&comma; il peggiore&comma; in tre settimane consecutive di Rt oltre l’1&comma;5&period;<&sol;p>&NewLine;<h6><strong>La soglia massima<&sol;strong><&sol;h6>&NewLine;<p><img class&equals;"alignnone size-full wp-image-27873" src&equals;"https&colon;&sol;&sol;www&period;ilmondodelledonne&period;net&sol;wp-content&sol;uploads&sol;2020&sol;10&sol;iStock-1214637505&period;jpg" alt&equals;"" width&equals;"726" height&equals;"482" &sol;><&sol;p>&NewLine;<p>La preoccupazione forte riguarda gli ospedali&period; Perché è vero che molte strutture sanitarie reggono&comma; ma altre sono in affanno&comma; in alcune città i posti cominciano a scarseggiare&period; E si è abbassata&comma; rispetto alla primavera scorsa&comma; l’età media di chi presenta sintomi anche gravi&period; Ieri le persone ricoverate in terapia intensiva erano 926&period; Una settimana fa&comma; il 14 ottobre&comma; erano circa la metà&comma; 539&period; È questo il dato che allarma e su questo si stanno modulando gli interventi&period; Con la convinzione che oltre le 2&period;300 persone in condizioni gravi il sistema rischi di collassare&period;<&sol;p>&NewLine;