<h6><em>Che cos&#8217;è la bronchite? quali i sintomi e le cure da fare per curarla? quando si ha diritto all&#8217;invalidità concessa dall&#8217;INPS? Tutte le risposte ai vostri dubbi per questa malattia molto importante e seria, che non va sottovalutata.</em></h6>
<p><img class="alignnone size-full wp-image-9101" src="https://www.ilmondodelledonne.net/wp-content/uploads/2019/10/iStock-644963892.jpg" alt="" width="725" height="482" /></p>
<p>La <strong>bronchite</strong>, che brutta patologia! I sintomi particolarmente fastidiosi non ci danno opportunità di vivere le giornate tranquillamente e ne di riposare di notte: Tosse insistente grassa o secca, naso che gocciola, mal di gola, fatica, brividi, dolori muscolari sparsi, sensazione di affaticamento&#8230; una vera tortura!</p>
<p>Quando i <strong>muchi</strong> intrappolati nei bronchi, polmoni e in gola diventano sempre più densi e viscosi, significa che la bronchite sta peggiorando e si è difronte alla bronchite acuta.</p>
<p>La brutta novità è che la bronchite può colpire a qualsiasi età e sia donne che uomini; non è una patologia stagionale ovvero che si riscontra solo in inverno. Essa può presentarsi anche in estate, autunno o primavera.</p>
<h6><strong>Come curare la bronchite?</strong></h6>
<p>Prima di capire che tipo di cura associare alla bronchite che vi perseguita, è bene capire di che tipo di bronchite siete le vittime. In linea generale la bronchite è un&#8217;infiammazione dei bronchi, ma più precisamente della mucosa che si trova al loro interno. Esiste la <strong>bronchite acuta e cronica</strong>.</p>
<p><strong>La bronchite acuta</strong> è l&#8217;infiammazione dell&#8217;albero tracheobronchiale, di solito secondaria ad un&#8217;infezione delle alte vie respiratorie, che si verifica in pazienti senza disturbi polmonari cronici. La causa è quasi sempre un&#8217;infezione virale.</p>
<p>Raramente viene identificato l&#8217;agente patogeno. Il sintomo più comune è la tosse con o senza febbre e la possibile produzione di escreato. La diagnosi si basa sui reperti clinici. La terapia è di supporto; gli antibiotici sono spesso non necessari. La prognosi è ottima. La bronchite acuta accompagna frequentemente le infezioni delle alte vie respiratorie da rhinovirus, virus parainfluenzale, virus influenzale A o B, virus respiratorio sinciziale, coronavirus, o il metapneumovirus umano.</p>
<p><strong>La bronchite cronica </strong>è una malattia debilitante di bronchi e polmoni, caratterizzata da un’eccessiva produzione di muco. Si parla di bronchite cronica quando la persona presenta una tosse cronica produttiva (con produzione di muco) per almeno 3 mesi per 2 anni successivi.</p>
<p>Si differenzia dalla bronchite acuta per una serie di motivi. La bronchite cronica è legata a fattori irritativi, il più importante dei quali è il fumo di sigaretta, ed evolve con il passare degli anni.<br />
La bronchite acuta, invece, è un’infiammazione di origine infettiva (spesso è una complicanza del raffreddore o dell’influenza) e, se curata nel modo giusto, guarisce nell’arco di poco tempo. In alcuni casi, la bronchite cronica evolve in broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), una malattia ad andamento progressivo, non del tutto reversibile.</p>
<p>È il risultato di un processo in continua evoluzione che ostruisce, in modo via via sempre più marcato, le vie aeree, fino a interessare i polmoni e rendendo difficoltosa la respirazione. La progressione è direttamente correlata all’esposizione ai fattori di rischio (il principale è il fumo di sigaretta): più si prolungano le abitudini dannose, più la malattia evolve e peggiora.</p>
<p>Tra le cause tossiche della bronchite, vi è il <strong>fumo</strong>. Che si tratti di fumo attivo o passivo, la tendenza ad ammalarsi di bronchite tra gli abitudinari delle sigarette è decisamente alta, a peggiorare la situazione vi è anche l&#8217;inquinamento atmosferico.</p>
<h6><strong>Sintomi bronchite</strong></h6>
<p><img class="alignnone size-full wp-image-9119" src="https://www.ilmondodelledonne.net/wp-content/uploads/2019/10/iStock-1057943780.jpg" alt="" width="728" height="479" /></p>
<p>Come accennato in precedenza, i sintomi della bronchite acuta o cronica sono vari.</p>
<ul>
<li>difficoltà a respirare (dispnea)</li>
<li>tosse persistente</li>
<li>dolore durante la deglutizione</li>
<li>produzione eccessiva di muco, con catarro bianco o giallastro, con piccole perdite di sangue</li>
<li>respiro sibilante</li>
<li>fiato corto</li>
<li>febbre</li>
<li>brividi di freddo</li>
<li>dolori articolari</li>
<li>faringite</li>
<li>raucedine</li>
<li>oppressione al torace</li>
<li>debolezza</li>
<li>disturbi del sonno</li>
</ul>
<h6><span id="Bronchite_come_si_fa_la_diagnosi"><strong>Bronchite: come si fa la diagnosi?</strong></span></h6>
<p>Se i sintomi non rappresentano una comune influenza o raffreddore, è sempre meglio consultare il medico che, dopo una prima anamnesi, proporrà una <strong>radiografia</strong> o <a href="https://www.ilmondodelledonne.net/disponibile-in-italia-la-prima-tac-turbo-che-dura-meno-di-un-battito-di-ciglia-ma-pochi-lo-sanno/"><strong>tac</strong></a>, un <strong>prelievo del sangue</strong> per capire il livello di ossigenazione o una <strong>spirometria</strong> per valutare la capacità respiratoria. I risultati vengono messi insieme alla sintomatologia presentata dal paziente in modo da stabilire la possibile <strong>diagnosi</strong> <strong>di bronchite</strong>.</p>
<h6><span id="Bronchite_come_si_cura"><strong>Bronchite: come si cura?</strong></span></h6>
<p><img class="alignnone size-full wp-image-9120" src="https://www.ilmondodelledonne.net/wp-content/uploads/2019/10/iStock-877002686.jpg" alt="" width="724" height="483" /></p>
<p>Per curare una <strong>bronchite acuta, </strong>di solito si prescrive <a href="https://www.ilmondodelledonne.net/paracetamolo-pericoloso-e-inutile-per-le-persone-che-soffrono-di-artrite/"><strong>paracetamolo</strong></a> associato a <strong>pseudoendrina cloridrato</strong>, o <strong>ibuprofene</strong> e nei casi di infezione batterica, si associa un antibiotico.</p>
<p>Il problema è se la <strong>bronchite</strong> è <strong>di tipo cronico</strong>. La guarigione non è facile in questo caso e spesso non esiste. In questo caso si cerca soltanto di evitare che essa possa aggravarsi diventando polmonite o ancor peggio insufficienza polmonare.</p>
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</div>
<p>In primis bisognerà smettere di fumare, poi sarà necessario bere molta acqua per fluidificare i muchi dai bronchi e associare una terapia areosolica con cortisone.</p>
<p>Se il medico lo riterrà opportuno, ci sarà da fare una <strong>cura antibiotica</strong> per contrastare l’infiammazione di tipo virale o batterico.</p>
<h6><span id="Bronchite_ce_diritto_allinvalidita"><strong>Bronchite: quando si ha diritto all&#8217;invalidità</strong></span></h6>
<p>Per poter capire se si ha diritto all&#8217;invalidità, è sufficiente consultare le tabelle di riferimento proposte dall&#8217;INPS che danno <strong>diritto all’invalidità</strong> civile e, di conseguenza a quali determinate agevolazioni o prestazioni gratuite si ha diritto.</p>
<p>Nel caso della bronchite, quando quest&#8217;ultima impone una riduzione della capacità lavorativa, si ha diritto a invalidità.</p>
<p>L&#8217;invalidità può essere richiesta solo per due <strong>tipi di bronchite</strong>, ovvero:</p>
<ul>
<li>la<strong> bronchite asmatica cronica</strong>, con invalidità al 45%;</li>
<li>la <strong>bronchite ostruttiva cronica prevalente</strong>, con invalidità al 75%.</li>
</ul>
<p>Nel primo caso, dunque, con il <strong>45%</strong> di invalidità si ha diritto ad <strong>ausili e protesi</strong> (ad esempio un respiratore notturno, se ce ne fosse bisogno).</p>
<p>Nel secondo caso, con una percentuale di invalidità del <strong>75%</strong>, si ha diritto a:</p>
<ul>
<li>ausili e protesi;</li>
<li>inserimento delle categorie protette per il lavoro agevolato;</li>
<li>esenzione dal ticket sanitario per patologia, cioè diritto a esami e visite gratuiti;</li>
<li>erogazione dell’assegno mensile di invalidità.</li>
</ul>
<p>Per ottenere l’<strong>assegno di invalidità</strong>, in primis deve essere certificata la riduzione della capacità lavorativa, che c&#8217;è sal 75%, occorre avere questi requisiti:</p>
<ul>
<li>avere tra 18 e 67 anni;</li>
<li>essere regolarmente residente in Italia;</li>
<li>non essere titolare di una prestazione di invalidità;</li>
<li>avere un reddito non superiore a 4.906,72 euro annui;</li>
<li>essere disoccupato.</li>
</ul>