<p><img class="alignnone size-full wp-image-27195" src="https://www.ilmondodelledonne.net/wp-content/uploads/2020/10/iStock-496546784-1.jpg" alt="" width="724" height="483" /></p>
<p>Piovono critiche da parte di donne che, sui social network hanno espresso la loro amarezza per il bonus promesso a coloro che decideranno di non abortire più. Intascare la misera cifra <strong>di 160 euro</strong> per far nascere una nuova vita, che costituisca la società del futuro. Una proposta che mette in discussione 50 anni di storia e di libertà ed emancipazione.</p>
<p>Il <strong>bonus anti-aborto</strong> è stato approvato dal comune di<strong> Iseo</strong>, un comune di poco più di 10 mila abitanti.</p>
<p>Il bonus non è stato ancora stanziato ma prevede 160 euro per 18 mesi a favore delle donne che decidono di portare avanti la gravidanza e quindi, di rivalutare l&#8217;idea dell&#8217;aborto. Nel piano rientrano anche finanziamenti per le associazioni che operano in questo ambito localmente.</p>
<p>“<em>un finanziamento adeguato nei confronti di associazioni operanti sul territorio che abbiano istituito progetti di aiuto alla vita nascente, quali ai Centri di Aiuto alla Vita (Cav) e i Movimenti per la Vita (Mpv)”.</em></p>
<p><img class="alignnone size-full wp-image-27196" src="https://www.ilmondodelledonne.net/wp-content/uploads/2020/10/iStock-944158184.jpg" alt="" width="724" height="483" /></p>
<p>Le critiche sui social, da parte delle donne, sono del tutto giuste e hanno una valenza indiscutibile: come può una donna, prendere con leggerezza una decisione così importante, facendosi sedurre da miseri 160 euro mensili? Decidere di abortire è una scelta tanto delicata e forte, che porta tanto dolore; offrire dei soldi per superare delle difficoltà ben più grosse, è davvero squallido.</p>
<p>Un bonus simile, aldilà della propria opinione personale sull’aborto, non fa che minare ulteriormente un diritto sancito dalla legge 194/78 e già applicato in modo non uniforme per via dei medici obiettori di coscienza.</p>
<p>Per ridurre il numero di aborti e quindi delle nascite indesiderate, bisognerebbe piuttosto investire su corsi di educazione sessuale e di prevenzione, nei consultori e nelle scuole.</p>