Salute

Batterio New Delhi: 31 morti in Toscana, oltre 700 i ricoverati

<h6><em>Sono ormai 30 le morti sospette in Toscana&comma; potenzialmente legate al batterio New Delhi&colon; oltre 700 i ricoveri operati nel territorio regionale&period; Cerchiamo di capire di cosa si tratta&period;<&sol;em><&sol;h6>&NewLine;<p><img class&equals;"alignnone size-full wp-image-7458" src&equals;"https&colon;&sol;&sol;www&period;ilmondodelledonne&period;net&sol;wp-content&sol;uploads&sol;2019&sol;09&sol;iStock-493302504&period;jpg" alt&equals;"" width&equals;"724" height&equals;"483" &sol;><&sol;p>&NewLine;<p>Arrivano a  31 le morti in <strong>Toscana<&sol;strong> causati dal <strong>batterio New Delhi<&sol;strong>&period;<&sol;p>&NewLine;<p>Il batterio identificato New Delhi&comma; che ha fatto già diversi morti alcuni anni fa in Asia&comma; è un agente patogeno&comma; resistente agli antibiotici&comma; in grado di portare al decesso ameno il 40&percnt; di coloro che lo contraggono&comma; almeno secondo quelle che sono le stime diffuse dalle autorità sanitarie regionali&period;<&sol;p>&NewLine;<p>Il batterio di cui parliamo&comma; responsabile di questa epidemia&comma; l&&num;8217&semi; NDM-1 ha il potenziale per essere resistente a molti antibiotici attuali&comma; nonché a nuovi antibiotici che potrebbero diventare disponibili nel prossimo futuro e questo diventa un problema molto serio&period;<&sol;p>&NewLine;<p>Questa emergenza sanitaria che sta coinvolgendo parte dell&&num;8217&semi;Europa e di altri Continenti&comma; è arrivata anche in Italia&comma; colpendo la regione Toscana che registra 31 morti&period;<&sol;p>&NewLine;<p>Secondo l’<strong>Agenzia Regionale di Sanità<&sol;strong>&comma; che si occupa del monitoraggio relativo alla diffusione degli <strong>enterobatteri Ndm<&sol;strong> &lpar;New Delhi metallo beta-lactamase&rpar; nella Regione Toscana&comma; da novembre 2018 ad agosto 2019 sono stati registrati 708 <strong>ricoveri ospedalieri<&sol;strong> per i quali è scattato il sospetto di batterio New Delhi&period;<&sol;p>&NewLine;<h6><strong>La ricerca e l&&num;8217&semi;indagine<&sol;strong><&sol;h6>&NewLine;<div class&equals;"mp-code mp-code-container teads">&NewLine;<div class&equals;"banner-content">&NewLine;<div id&equals;"div-gpt-ad-teads">&NewLine;<div id&equals;"inRead">Tra i 75 pazienti dei ricoverati&comma; è stato isolato l’enterobatterio Ndm&comma; che si ritiene abbia portato poi alla morte di 30 pazienti &lpar;circa il 40&percnt;&rpar;&period; A sottolinearlo l’<strong>ARS toscana&period; <&sol;strong><&sol;div>&NewLine;<div>&&num;8220&semi;<em>Sono stati isolati nel sangue di 75 pazienti&period; I casi sono risultati letali nel 40&percnt; dei pazienti con sepsi&comma; percentuale paragonabile alla letalità per questa condizione causata da altri batteri resistenti agli antibiotici&&num;8221&semi;&period;<&sol;em><&sol;div>&NewLine;<div>L&&num;8217&semi;Organizzazione mondiale della sanità &lpar;OMS&rpar; teme che NDM-1 teme in un emergenza sanitaria molto grave&period;<&sol;div>&NewLine;<&sol;div>&NewLine;<&sol;div>&NewLine;<&sol;div>&NewLine;<p>I medici sottolineano inoltre che si tratta in questo caso di un meccanismo di antibiotico-resistenza nuovo e molto pericoloso per la salute pubblica&comma; soprattutto perché messo in atto da batteri normalmente presenti nella flora intestinale&colon;<&sol;p>&NewLine;<p>&&num;8220&semi;<em>L’Ndm rappresenta un nuovo meccanismo di antibiotico-resistenza&comma; sviluppato da batteri normalmente presenti nella flora intestinale umana che possono diventare virulenti in seguito all’esposizione prolungata a determinati antibiotici&period; La capacità di resistere agli antibiotici rende pertanto pericolosi questi batteri&comma; soprattutto in pazienti fragili&comma; già colpiti da gravi patologie o immunodepressi<&sol;em>&&num;8220&semi;&period;<&sol;p>&NewLine;<p>Costituita a maggio 2019 un’unità di crisi per contrastare la diffusione del batterio New Delhi&comma; con le aziende sanitarie toscane impegnate in attività di sorveglianza tramite screening attivo&period; È stata elaborata anche una sorta di <strong>mappa<&sol;strong> di supporto per meglio monitorare l’evoluzione del fenomeno&period; Di seguito la <strong>localizzazione<&sol;strong> dei casi accertati di batterio New Delhi&colon;<&sol;p>&NewLine;<ul>&NewLine;<li>Azienda ospedaliero-universitaria Pisa&colon; 31 casi&semi;<&sol;li>&NewLine;<li>Osp&period; Riuniti Livorno&colon; 9&semi;<&sol;li>&NewLine;<li>Ospedale unico della Versilia&colon; 8&semi;<&sol;li>&NewLine;<li>Presidio di riabilitazione cardiologico di Volterra&colon; 6&semi;<&sol;li>&NewLine;<li>Nuovo ospedale delle Apuane &lpar;Massa&rpar;&colon; 4&semi;<&sol;li>&NewLine;<li>Ospedale Lotti &lpar;Pontedera&rpar; e Ospedale civile di Cecina 3&semi;<&sol;li>&NewLine;<li>Ospedale San Luca &lpar;Lucca&rpar;&colon; 2&semi;<&sol;li>&NewLine;<li>Aou Careggi&comma; Aou Senese&comma; Ospedale pediatrico apuano&comma; Centro di riabilitazione di Terranuova Bracciolini&comma; Ospedale San Jacopo di Pistoia&comma; Ospedale Ss&period; Cosma e Damiano di Pescia&comma; Ospedale civile di Piombino&comma; Ospedale San Francesco &lpar;Barga&rpar;&comma; Ospedale S&period; Maria Maddalena di Volterra&colon; 1 caso riconosciuto per ciascuna struttura&period;<&sol;li>&NewLine;<&sol;ul>&NewLine;