<h6><em>Tante le donne ferite psicologicamente e non solo, sottoposte a manovre ostetriche assurde o abbandonate in sala parto nel momento che dovrebbe essere il più bello della vita di una donna: la nascita di un figlio</em></h6>
<p><img class="alignnone size-full wp-image-1113" src="http://www.ilmondodelledonne.net/wp-content/uploads/2019/05/13135210_s.jpg" alt="" width="848" height="565" /></p>
<p>Sono molte le donne che comprenderanno il grido lanciato da alcune di loro che dicono stop agli abusi e alla violenza psicologica subita in sala parto, nel momento più delicato della vita di una donna ovvero la gravidanza e la nascita di un figlio.</p>
<p>Tante le storie, tante le vicende assurde, le manovre ostetriche azzardate, le ore di attesa senza che nulla accada e lasciate su un lettino in posizione ostetrica senza alcun conforto, divorate dall’ansia e dalla paura.</p>
<p>Non sentire più del battito del cuore del bambino e sentirsi dire semplicemente dal medico “mi dispiace signora, non c’è battito, capita, ora può tornare a casa”, senza una parola di conforto, una spiegazione, un gesto gentile o qualcuno che ti asciughi le lacrime in quel momento.</p>
<p>Ostetriche che agguerrite e sbrigative sollecitano le pazienti ad impegnarsi durante il travaglio, senza comprendere che il dolore fisico in quei momenti è triplicato dalla paura di ciò che sta accadendo.</p>
<p>Episiotomie (taglio delle labbra della vagina) fatte cosi velocemente e ricucite cosi in malo modo da rovinare per sempre la vita sessuale delle donne che la subiscono; donne, mamme, sorelle, zie, nonne, amiche, vicine, tutte accomunate da situazioni assurde e imbarazzanti che ledono psicologicamente la mente e l’anima per sempre.</p>
<p>Bimbi trattati come bambolotti, strappati alle loro madri subito dopo il parto e alle richieste di averli in braccio, sentirsi dire che queste cose si leggono solo su “bimbi sani e belli”.</p>
<p>E tante di loro che ancora adesso, a distanza di anni ricordano i ripetuti kristeller, distacchi di placenta fatti a mano, manovre e inversioni uterine, emorragie, costole rotte, cesarei affrettati quando invece si poteva evitare.</p>
<p>Il personale spesso nei reparti di ostetricia crede di poter lavorare e manovrare i corpi delle donne tutte allo stesso modo, come se fossero tutte uguali, omologate, senza dover rispettare la loro singola fragilità e senza capire che ognuna ha una storia, ha una paura diversa, ha un carattere non uguale all’altra donna del lettino accanto.</p>
<h5><strong>#bastatacere, l’urlo social per dire stop!</strong></h5>
<p>#<strong>Bastatacere </strong>è l’occasione che è stata data a molte donne per urlare le proprie sofferenze subite, attraverso i social network.</p>
<p>La speranza è quella di spronare il Parlamento, che possa approvare la legge che molte donne attendono: <strong>la legge sulla violazione ostetrica </strong>presentata dal deputato <strong>Adriano Zaccagnini</strong>.</p>
<p>Spargere la voce, gridare con voce la sofferenza che una donna subisce è il modo migliore per cambiare la situazione disagevole.</p>
<p>Dare al mondo un figlio non deve avere nessun prezzo da pagare, nessuna umiliazione, nessuna frustrazione, nessuna vessazione psicologica, nessuna frustrazione.</p>
<p>Le donne vanno tutelate sempre e in particolare in questo delicato momento della vita. Non basta una laurea in ostetricia e ginecologia per lavorare in un reparto maternità, non basta conoscere soltanto le manovre del parto o come curare la paziente durante i 9 mesi: <strong>è necessaria l’umanità e la sensibilità che molti purtroppo non hanno e che “violentano” l’animo femminile tanto impaurito durante il parto.</strong></p>
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