<h6><em>Avere la gioia d vincere, ma morire senza mai aver goduto di quel denaro. La storia assurda di questo povero uomo baciato dalla “sfortuna”</em></h6>
<p><em> <img class="alignnone size-full wp-image-4077" src="https://www.ilmondodelledonne.net/wp-content/uploads/2019/08/iStock-527681608.jpg" alt="" width="724" height="483" /></em></p>
<p><em>Sono trascorsi ormai quasi 38 anni e un pover uomo si è spento senza mai aver avuto la gioia di incassare quel denaro vinto che gli avrebbe dato una vita migliore, a lui e ai suoi famigliari. </em></p>
<p><em>La sua vincita era pari ad un <strong>miliardo di lire</strong> per aver fatto 13 al Totocalcio nel 1981, quando giovanissimo già pensava che la fortuna lo avesse premiato.</em></p>
<p>Negli anni ’80 chi non sognava di vincere al Totocalcio? Il tanto adorato 13 che poteva cambiarti davvero la vita, o rovinartela, come in questo caso.</p>
<p>Martino Scialpi, è questo il nome del pover uomo, c’era riuscito, aveva compilato la schedina della vita ma è morto prima di riuscire a incassare la vincita.</p>
<p>La sua vincita risale al 1 novembre del 1981, ma non è mai riuscito ad ottenerla nonostante la battaglia giudiziaria con il <strong>Coni </strong>durata 38 anni.</p>
<h6><strong>La vicenda</strong></h6>
<p>L’uomo sosteneva di aver vinto al Totocalcio, pertanto aveva inviato la schedina che lo dimostrava ma il Coni contesta di non aver mai ricevuto la schedina all’archivio corazzato del Totocalcio.</p>
<p>Quella schedina non si sa che fine avesse fatto. Non è stata più trovata e non può essere stata rubata poiché il malfattore non avrebbe avuto possibilità di incassare l’importo.</p>
<p>Oltre il danno la beffa, infatti, Martino Scialpi è stato processato per truffa ma poi assolto per via definitiva nel 1987.</p>
<p>Scialpi ha dovuto mettere fine al suo sogno di incassare la vincita che, con la rivalutazione monetaria, corrisponderebbe a una decina di milioni di euro.</p>
<p>L’uomo, era un semplice commerciante ambulante, 67enne, che ha deciso di divulgare la vicenda che ha distrutto la sua vita in un libro intitolato: <em>Ho fatto 13.</em></p>
<p>Dopo che la sua vincita al Totocalcio non gli è stata riconosciuta ha intrapreso varie azioni legali assistito dall’avvocato Guglielmo Boccia.</p>
<p>L’uomo ha sostenuto costi per circa 500mila euro tra spese legali e i vari viaggi per raggiungere i tribunali di mezza Italia.</p>
<p>Voleva far valere il suo diritto di vincita ma per una serie di ritardi, cavilli e, come sostenuto da Scialpi, omissioni, gli è stata negato.</p>
<p>La vita spesso si fa amara e Scialpi è morto molto giovane: i suoi figli continueranno una battaglia legale per rivendicare quei soldi, ma non solo…vogliono giustizia per suo padre che desiderava tanto avere una vita di ricchezza ed agio e non di stenti da commerciante ambulante visto che, per diritto, aveva vinto una somma che glielo avrebbe permesso.</p>